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16 maggio 2024
Palestina: corte e tendata a Sassari
In occasione del ricordo della Nakba, l’esodo palestinese del 1948 che viene convenzionalmente ricordato il 15 maggio, e la drammatica situazione umanitaria che ancora da 7 mesi va avanti senza nessuna azione concreta dei paesi europei, l’Assemblea degli Studenti per la Palestina ha organizzato un corteo per venerdì 17 maggio
SASSARI - Nonostante lo Stato di Israele avesse ottenuto un accordo con Hamas per il cessate il fuoco, le truppe israeliane hanno comunque invaso Rafah, ultimo rifugio palestinese a Gaza, creando i presupposti per una crisi umanitaria incalcolabile. “All eyes on Rafah”, tutti gli occhi su Rafah, gridano studenti ed attivisti di tutto il globo, per denunciare la condizione critica che si troveranno a vivere un milione e 400 mila palestinesi. In occasione del ricordo della Nakba, l’esodo palestinese del 1948 che viene convenzionalmente ricordato il 15 maggio, e la drammatica situazione umanitaria che ancora da 7 mesi va avanti senza nessuna azione concreta dei paesi europei, l’Assemblea degli Studenti per la Palestina ha organizzato un corteo per venerdì 17 maggio, che partirà alle ore 18 da piazza Emiciclo e le cui parole d’ordine saranno Intifada studentesca, anticolonialismo e ricordo della Nakba.
«Il nostro obiettivo è quello di aprire le frontiere del pensiero cittadino, spiegare cosa è stata la Nakba del 1948, denunciare l’architettura occidentale del colonialismo sionista in Palestina”, affermano gli studenti e le studentesse. “È ora di rilanciare: dobbiamo fare pressione sul nostro governo affinché cessi qualsiasi tipo di supporto a Netanyahu e alla sua politica genocidaria».
Il corteo, che approderà in Piazza Santa Caterina, è aperto a varie realtà politiche e associative sassaresi, che hanno aderito alle rivendicazioni dell’Assemblea e dei Giovani Palestinesi.
Rivendicazioni che hanno una dimensione tanto nazionale quanto locale. A livello nazionale si chiede che venga chiesto un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati, la cessazione delle relazioni tra istituzioni pubbliche ed Israele, l’imposizione di un embargo immediato e totale verso Israele e la fine delle azioni intimidatorie e repressive perpetrate dalle forze dell’ordine ai danni degli attivisti per la Palestina. A livello locale, invece, gli studenti rinnovano la richiesta che Uniss chiuda qualsiasi rapporto con Leonardo SpA, e chiedono che il consiglio comunale e il sindaco si esprimano e prendano una posizione netta e chiara in favore del popolo palestinese e contro il genocidio. «È giusto che si parli del dramma che fu la Nakba, e che continua a perpetuarsi con le politiche sanguinarie di Israele con il silenzio complice e omicida dell’Occidente»” affermano gli studenti. «Ciò che sta avvenendo a Rafah è inaccettabile, ma anche da qui possiamo dare il nostro sostegno».
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