S.A.
15 aprile 2024
Sassari scende in piazza per la Palestina
Una schiera di bandiere palestinesi, sarde e rosse sotto un caldo sole primaverile e dietro un lungo serpentone di centinaia di manifestanti (soprattutto giovani e giovanissimi) che si è diretto da piazza Azuni a piazza Università, occupando di fatto tutto il percorso per poi dare vita a un’assemblea pubblica in cui hanno preso parola giovani della comunità palestinese, delle comunità migranti, studenti, insegnanti e artisti
SASSARI - Si è svolta sabato pomeriggio a Sassari una manifestazione per sostenere il popolo e la resistenza palestinese, promossa dai Giovani Palestinesi - Sassari e dall’Assemblea degli Studentesca per la Palestina che ha risposto alla chiamata dell’Associazione Amicizia – Sardegna Palestina (contemporaneamente si è scesi in piazza a Cagliari con il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina, e a Nuoro con A Foras - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna e Nugoro pro sa Palestina). Una schiera di bandiere palestinesi, sarde e rosse sotto un caldo sole primaverile e dietro un lungo serpentone di centinaia di manifestanti (soprattutto giovani e giovanissimi) che si è diretto da piazza Azuni a piazza Università, occupando di fatto tutto il percorso per poi dare vita a un’assemblea pubblica in cui hanno preso parola giovani della comunità palestinese, delle comunità migranti, studenti, insegnanti e artisti.
Gli “Studenti per la Palestina”, davanti al rettorato, hanno chiesto ancora a gran voce al governo italiano di interrompere il sostegno a Israele e intervenire per fermare il genocidio del popolo palestinese, e la recisione dei rapporti tra l’Università di Sassari e la multinazionale italiana Leonardo S.p.A., che opera nella produzione bellica e rifornisce di armamenti Israele. «Una collaborazione che viola palesemente l’etica della formazione e crea dei nessi espliciti tra l’Università di Sassari e i massacri quotidiani compiuti dall’esercito israeliano a Gaza», affermano i promotori della mobilitazione. Inoltre sono stati sottolineati il rifiuto di un confronto pubblico e aperto dei vertici dell’ateneo sul tema e la negazione, con pretesti burocratici, di spazi all’interno dell’università per assemblee e conferenze sulla Palestina e sulla cultura e sull’arte del popolo palestinese. Tanti artisti sardi hanno dato ulteriore forza alla manifestazione con contributi visivi come Zuanna Boscani, con emozionanti letture poetiche e teatrali come Marta Meloni, Roberta Campagna, Maurizio Giordo e Irene Frau, e con straordinari interventi musicali come Carlo Doneddu e Paolo Cartamantiglia. La primavera del movimento giovanile e studentesco sassarese cominciata nella pioggia del 23 febbraio con lo sciopero generale per la Palestina prosegue e promette di essere lunga e caratterizzata dalla lotta contro il genocidio e la militarizzazione di scuola e università.
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