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26 marzo 2024
34mila imprese femminili attive
Nel 2023 le imprese femminili registrate in Sardegna erano 39.556, quelle attive 33.813, poco più di 19mila iscritte nel registro della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e di queste 16.245 attive
SASSARI - Nel 2023 le imprese femminili registrate in Sardegna erano 39.556, quelle attive 33.813, poco più di 19mila iscritte nel registro della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e di queste 16.245 attive. La maggior concentrazione era nelle città di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Oristano, Assemini, Iglesias, Carbonia, il loro fatturato per addetto è pari a 62mila euro circa, di poco superiore al dato medio regionale (59mila euro circa).
Sono alcuni dei dati emersi nel corso della tappa cagliaritana del ‘Giro d’Italia delle donne che fanno impresa’, roadshow promosso da Unioncamere, con il coinvolgimento dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile, che si è svolto ieri nella sede della Camera di Commercio. I lavori del convegno, aperti dai saluti del presidente della CCIAA, Maurizio de Pascale, sono stati moderati dal segretario Cristiano Erriu e hanno visto, tra l’altro, le testimonianze di cinque imprenditrici locali: Lucina Cellino, amministratrice delegata Gruppo Cellino, Ileana Coiana, titolare Ilda Events, Maura Danese, titolare Gioielleria Marco Danese, Clara Ferru, titolare Officina “La Miniera dell’auto”, Maria Grazia Patrizi, presidente Cooperativa Sociale Primavera 83.
«Perché le donne possano essere economicamente indipendenti, occorre aumentare il loro accesso al mondo del lavoro - ha detto la presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera, Daniela Schirru -, disporre di maggiori servizi a sostegno della conciliazione, migliorare l’accesso al finanziamento per le imprenditrici. Nel 2023 - ha sottolineato ancora Schirru - il tasso di occupazione femminile è pari al 49,2 %, quindi una donna su due non lavora: un dato cresciuto rispetto al 2022, ma sempre basso rispetto alla media europea e al nord Italia. Noi crediamo fortemente che per aumentare il numero di donne che lavorano è importante sostenere e diffondere una cultura d’impresa che veda le imprese femminili come componente indispensabile del tessuto sociale ed economico del territorio».
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