Una rivoluzione in atto nel settore informatico. Interessante e partecipata lezione del prof. Giorgio De Michelis
ALGHERO - Ha i tratti della rivoluzione il progetto ITSME, presentato ieri dal prof.Giorgio De Michelis alla Facoltà di Architettura di Alghero, che porterà a un totale sovvertimento nell’approccio ai sistemi informatici conosciuti e usati oggi da utenti specializzati e dal pubblico generico. Si tratta di un’idea che scalza la vecchia metafora del “desktop” secondo cui fogli (files), cartelle (folders), telefono (skype, messanger…), post-it (agende, blocco note) e quant’altro trovavano posto sul monitor dei nostri portatili e pc proprio come su una scrivania reale, e che pone invece come principio ordinante le storie (stories) e i luoghi (venues). «È da circa 20 anni che, eccezion fatta per l’avvento del web, non c’è una reale innovazione nel campo dell’informatica - ha esordito il prof. De Michelis – e quello a cui abbiamo assistito è stato solo un aggiungere continuamente features ai sistemi già esistenti». Non sono migliorate le workstation, come ha sostenuto De Michelis, e neanche i sistemi operativi, ed è per questo che sempre più si è avvertita l’esigenza di “scoprire” una nuova frontiera - come avvenne con Linux - che apra all’innovazione reale e al miglioramento degli strumenti con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Tutti infatti conosciamo, ad esempio, i sistemi ipertestuali, eppure ancora oggi da un sistema di scrittura non è possibile accedervi: esistono interi volumi con centinaia di citazioni ma non è possibile con un solo click risalire a un libro citato in nota; ancora, abbiamo il passaggio da una mail al proprio allegato, ma non esiste il percorso inverso. Tante e simili situazioni per cui un gruppo di esperti si è messo al lavoro e ha deciso di sostenere il prof. De Michelis in un’avventura non senza rischi. Il progetto infatti vede un business plan e un budget che si esauriscono al secondo anno, un futuro incerto con rendite altrettanto vaghe, nessuna promessa di capital gain o quote di mercato, ma molta voglia di fare, entusiasmo e caparbietà. E la certezza che le buone idee non possano che dare buoni frutti. Il gruppo ITSME è quindi alla ricerca di collaboratori e partners che vogliano investire in questa avventura, con il proprio know how, le proprie risorse, umane ed economiche, e la propria esperienza, al fine di “far emergere un nuovo marchio, tutto made in Italy, che sia riconosciuto nel mondo così come lo sono stati Artemide o Armani”. Contro i potentati economici, i due poli Microsoft/Macintosh, è ovviamente difficile combattere, ed è per questo che la sfida avrà luogo in un campo aperto, che non è il web ma è quello dei sistemi operativi. E allora ecco l’idea: costruire una “scrivania” flessibile, che si adegui alle esigenze dell’utente, e che per ogni istante metta a disposizione solo le cose utili al lavoro che si sta svolgendo. Il vecchio sistema basato sulla metafora del desktop portava infatti agli stessi effetti collaterali della vita reale: disordine, impossibilità a trovare le cose, quantità di materiali inutili sottomano. Un nuovo principio ordinante, basato sulle storie e sui luoghi, invece, permetterà al sistema di “riconoscere” gli oggetti in base al contesto in cui sono stati creati o elaborati, inserendoli quindi all’interno di “storie”. Per uno studente, ad esempio, un particolare articolo o testo potrà fare riferimento a un esame del suo corso di laurea, così come anche la conversazione su messenger avuta con il professore, la mail spedita all’amico per avere dei materiali, il video di una lezione scaricato dal web, l’elenco dei testi a cui fare riferimento. Non dovrà essere più l’utente a creare “cartelle” e ad assegnarvi i contenuti, ma ogni contenuto saprà, in un certo senso, “dove andare” mentre il nostro monitor ci metterà a disposizione, in ogni istante, solo ciò di cui abbiamo bisogno. Ovviamente resterà all’utente il compito di decidere se creare o meno una nuova storia (ma anche questo potrà essere suggerito dal sistema stesso) cui prendono parte risorse, documenti e persone. “Perché la vita è fatta di relazioni ed è un intreccio di molte storie”.
Nella foto un momento della presentazione