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21 febbraio 2024
La Sardegna al TourismA di Firenze
Per il decimo anno consecutivo la Sardegna è presente con un suo ampio salone, in una posizione centrale, di passaggio obbligato e di massima visibilità di quasi 100 mq complessivi d’esposizione
CAGLIARI - In casa Giunti-Archeologia Viva, si festeggiano le prime dieci candeline del Salone dell’archeologia e del turismo culturale, il tourismA. Per il decimo anno consecutivo la Sardegna è presente con un suo ampio salone, in una posizione centrale, di passaggio obbligato e di massima visibilità di quasi 100 mq complessivi d’esposizione. Si presenta a Firenze con un’immagine coordinata ed un allestimento di grande impatto visivo ed emotivo, rafforzato da un ledwall di grandi dimensioni (6m di larghezza e 3 m di altezza), unico di tutto il salone, sì da costringere il visitatore anche più distratto a fermarsi ed ammirare la nostra isola.
Guida la delegazione sarda l’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, la Fondazione Mont’e Prama con le meraviglie del Sinis, l’Unione dei Comuni della Trexenta con il suo progetto pluriennale Experience Tour, che tanto successo continua a registrare al tourismA, la rete dei 20 musei da nord a sud della Sardegna che hanno aderito al circuito SMART, Siti e Musei Archeologici in Rete col Territorio, l’Associazione Culturale Archeofoto Sardegna la cui opera di divulgazione da anni ha sedotto sempre più appassionati e la Casa Editrice Carlo Delfino, organizzatrice e curatrice degli allestimenti, per il decimo anno consecutivo, della presenza della Sardegna a Firenze e promotrice dal 1981, di collane tematiche di successo incentrate sull’archeologia e la storia dell’isola.
L’archeologia protagonista di quest’anno saranno le domus de Janas, le misteriose case delle fate preistoriche della Sardegna. A queste misteriose ed uniche tombe ipogeiche che riproducono con tanta maestria l’ambiente domestico di un’abitazione lontana diverse migliaia di anni, è dedicato il millesimo titolo della Carlo Delfino Editore, curato dal Prof. Alberto Moravetti, archeologo e decano dell’Università di Sassari per la parte scientifica cui si correda una avvincente sequenza di immagini firmate dalla maestrìa del fotografo Nicola Castangia.
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