S.A.
14 febbraio 2024
Industria in crisi in Sardegna: interrogazione al Ministro
La deputata dei Progressisti Francesca Ghirra annuncia un´interrogazione al Ministro delle imprese e del Made in Italy e alla Ministra del Lavoro, ma anche un ordine del giorno collegato al decreto milleproroghe sulla situazione industriale della Sardegna
CAGLIARI - Il comparto industriale della Sardegna vive da tempo una crisi profonda. Sono ben tre i tavoli di crisi attivi al Ministero delle imprese e del Made in Italy, che riguardano Eurallumina SpA, Portovesme Srl e Sanac SpA. A questa situazione drammatica si aggiunge la notizia della cessione del 35% del capitale azionario di Saras a Vitol, colosso olandese nel trading di materie prime. La deputata dei Progressisti Francesca Ghirra annuncia un'interrogazione al Ministro delle imprese e del Made in Italy e alla Ministra del Lavoro, ma anche un ordine del giorno collegato al decreto milleproroghe sulla situazione industriale della Sardegna.
«Siamo molto preoccupati per la situazione del comparto industriale della Sardegna, anche perché alla continua sfilata dei ministri per la campagna elettorale e alle tante promesse di questi giorni, non ci pare corrisponda alcuna politica industriale in grado di rilanciare l'economia dell'isola»denuncia la deputata progressista. «Vogliamo sapere se e come il governo intenda intervenire per garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali di Saras e per tutelarne l'indotto - continua Ghirra - ma anche quali prospettive si prevedano in termini di investimenti e sviluppo per il territorio».
La deputata conclude: «Le rassicurazioni sulla proroga della cassa integrazione per i lavoratori di Eurallumina sono senz'altro una buona notizia, ma occorre che il Ministro Urso convochi quanto prima i tavoli di confronto e dia garanzie ai lavoratori. È fondamentale che si trovino soluzioni efficaci e di prospettiva per il futuro della Portovesme e della Sanac, non è pensabile che neanche per l'ex Alcoa, oggi Sider Alloys, ci possano essere alternative alla cassa integrazione.»
Nella foto: Francesca Ghirra
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