S.A.
2 febbraio 2024
Il Papa incontra gli artigiani sardi
La delegazione sarda sarà composta da 150 persone provenienti da ogni angolo dell’Isola, all’interno dei circa 6mila partecipanti del sistema artigiano nazionale dell’Associazione Artigiana in rappresentanza di tutte le regioni italiane
CAGLIARI - Papa Francesco incontrerà gli artigiani di Confartigianato Sardegna, insieme ai collaboratori, ai pensionati, ai familiari e ai simpatizzanti, nell’udienza privata prevista per sabato 10 febbraio nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi), all’interno della Città del Vaticano. La delegazione sarda sarà composta da 150 persone provenienti da ogni angolo dell’Isola, all’interno dei circa 6mila partecipanti del sistema artigiano nazionale dell’Associazione Artigiana in rappresentanza di tutte le regioni italiane. L’incontro, che l’intero sistema Confartigianato auspicava da tempo, costituirà una fondamentale occasione per sottolineare la corrispondenza e adesione del valore artigiano espresso dalle imprese con la loro creatività e la loro passione, ai valori cristiani del lavoro e della solidarietà.
«In poche ore, la Sala Nervi ha raggiunto la sua capienza massima - commenta Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – questo ci fa dire che sabato sarà certamente una giornata indimenticabile perché l’incontro con Papa Francesco sarà un evento che segnerà percorso personale e professionale di tutti”. Al di là di tutto – conclude Serra - sarà l’occasione per sentirsi comunità e crescere insieme, come imprenditori, colleghi, amici e famiglie, tutti uniti da un desiderio comune di condividere, apprendere e essere parte di qualcosa di più grande. Un evento che ricorderemo con grande gioia, non solo per l’incontro stesso ma per il senso di comunità e unione che esso rappresenta».
Più volte il Papa ha sottolineato come l’esperienza della pandemia abbia rivelato la necessità di solidarietà e di una conversione ecologica, invitando a discernere tra ciò che è essenziale e ciò che non lo è, a vivere il presente con attenzione etica e a considerare l’economia come espressione di cura, non sacrificando la dignità umana agli idoli finanziari. Inoltre, riconosce come la scienza e la tecnica, sebbene importanti, non siano sufficienti, e che la generosità e il coraggio sono elementi decisivi nella lotta contro il paradigma tecnocratico. Il Papa più volte ha anche invitato a rallentare il consumo disumano e a riconnettersi con la natura, abbracciando una riconversione ecologica. Allo stesso tempo, ha esortato a essere creativi come artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune, guidati dallo Spirito. Papa Francesco ritiene anche cruciale formare e sostenere le nuove generazioni di economisti e imprenditori, invitando tutti a un investimento nelle nuove generazioni, affinché siano promotori di un’economia orientata al bene comune prima del denaro.
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