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S.A. 24 gennaio 2024
600 ricci sequestrati: due pescatori abusivi nei guai
Blitz del Corpo Forestale in Località “Mandriola”, un borgo marino appartenente al Comune di San Vero Milis. Sanzione da duemila euro per ciascuno
600 ricci sequestrati: due pescatori abusivi nei guai

ORISTANO - Non si ferma il contrasto al fenomeno della pesca illegale, in particolare al prelievo del riccio di mare, da parte del Corpo Forestale lungo le coste dell’Oristanese. La sera del 21 gennaio scorso, le pattuglie del Corpo Forestale della Base Navale di Oristano, della Stazione di Oristano e del Nucleo Investigativo dell’Ispettorato, hanno accertato in Località “Mandriola” (borgo marino appartenente al Comune di San Vero Milis) la presenza di due uomini intenti a pescare in un basso fondale.

Da un’attenta osservazione da terra era evidente fossero intenti alla raccolta dei ricci di mare; pertanto, atteso che uscissero dall’acqua, venivano sottoposti ad un controllo durante il quale veniva accertato che avevano raccolto circa trecento ricci a testa. Poiché la pesca del riccio è riservata ai pescatori professionisti (specificamente autorizzati) e solo tra le ore 6,00 e le 14,00 , ai due pescatori abusivi (entrambi residenti nell’Oristanese), veniva contestato l’illecito amministrativo, applicando loro la sanzione amministrative del pagamento di duemila euro a testa.

Sono state dunque sequestrate le attrezzature da pesca ed i ricci, ancora vitali, sono stati immediatamente rilasciati a mare. Dal momento della riapertura della pesca professionale del riccio di mare, lungo le coste dell’oristanese sono stati intensificati i servizi di vigilanza, in costante coordinamento tra la Capitaneria di Porto di Oristano e il personale del Corpo Forestale, al fine di preservare al massimo una risorsa ormai fortemente depauperata nelle coste della Sardegna.
11:40
L’evento si è rivelato un’importante occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo dell’acquacoltura in Sardegna, soprattutto in considerazione dell’ultimo “Rapporto FAO”, che evidenzia come la produzione di animali acquatici tramite acquacoltura abbia superato quella derivante dalla pesca di cattura



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