S.A.
15 gennaio 2024
Ita: dopo il 31 marzo stop ai biglietti
Per chi parte o vuole raggiungere l’isola da Roma e Milano dopo il 31 marzo non può farlo perché i biglietti non sono ancora in vendita: l´allarme lanciato dalla segretaria regionale Uiltrasporti Elisabetta Manca
CAGLIARI - «L’impossibilità di poter acquistare i biglietti per chi parte o vuole raggiungere l’isola da Roma e Milano dopo il 31 marzo rende impossibile qualsiasi tipo di programmazione, compromettendo il diritto alla mobilità dei sardi e la stagione turistica estiva della Sardegna». Lo afferma la segretaria regionale Uiltrasporti Elisabetta Manca. «È assurdo che ogni sei mesi si verifichino interruzioni nelle vendite dei biglietti aerei che creano enormi disagi sia per chi ha necessità di spostarsi dall’isola ma anche per chi la sceglie come meta per le proprie vacanze, evidenzia Manca. “Ancora una volta ci troviamo davanti ai limiti di un regime di continuità territoriale obsoleto, non più aderente alla realtà e alle esigenze della Sardegna».
Secondo la segretaria regionale della Uiltrasporti Sardegna, Enac e Assoclearance dovrebbero assicurare tempistiche molto più rapide all’assegnazione degli slot per i voli in continuità territoriale trattandosi di un servizio pubblico essenziale. «Chiediamo pertanto che il Governo si attivi per sbloccare quanto prima il rilascio degli slot e l’autorizzazione alle compagnie per la vendita dei biglietti così da permettere a Ita di iniziare a farlo e a Volotea e Aeroitalia, che invece lo hanno già fatto, di non incorrere in possibili problemi».
«Ci chiediamo come sia possibile parlare di sistema, programmazione, promozione della destinazione Sardegna quando a pochi mesi dall’inizio della stagione estiva non è neanche possibile prenotare un biglietto aereo – conclude Elisabetta Manca -. Auspichiamo che chi sarà chiamato a governare per i prossimi cinque anni comprenda la reale necessità di una gestione dei trasporti capace di trainare l’economia dell’isola e garantire un diritto che in questa ormai finita legislatura ha più volte traballato».
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