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Alguer.itnotiziesardegnaOpinioniPoliticaSalvini ritorna a Cagliari con la sindrome Papeete
Silvio Lai 28 dicembre 2023
L'opinione di Silvio Lai
Salvini ritorna a Cagliari con la sindrome Papeete
<i>Salvini ritorna a Cagliari con la sindrome Papeete</i>

Mentre Giorgetti spiega in commissione bilancio perché il Governo ha firmato un patto di stabilità al ribasso e che l’Italia deve mantenere il percorso di rientro dal debito per stare in piedi, rispettando le regole comuni, Salvini arriva in Sardegna e si fa prendere di nuovo dalla sindrome del Papeete. Il vicepremier viene in visita istituzionale per visionare i lavori di una caserma finanziati nel 2011 per mezz’ora e poi passa alcune ore per iniziative di partito mentre racconta una realtà che non esiste in Sardegna e promette miliardi come noccioline. La Sardegna è ricaduta in questi anni nell’obiettivo uno perché il suo reddito medio è tra gli ultimi delle regioni europee e racconta di crescita di stipendi medi di cui i sardi non si sono accorti. Basta leggere il rapporto ISTAT per la commissione insularità per scoprire quanto l’isola è indietro. Nella legge di bilancio del suo governo ci sono solo 5 milioni di euro per la Sardegna, non ci sono i finanziamenti che invece ci sono per le altre regioni. E tra l’altro, parlando della disparità, evidentissima, di trattamento in tema di mobilità e infrastrutture tra la Sardegna e la Sicilia cerca di giustificarla dicendo che sono salvadanai diversi, e almeno su questo ha ragione: uno è vuoto e l’altro è pieno. Parla di 10 miliardi di investimenti sulle infrastrutture in Sardegna e crede di darla a bere ai sardi a cui alle scorse regionali raccontava che avrebbe portato ad un euro il prezzo del latte. Non ci sono finanziamenti per il telescopio Einstein per cui esiste solo una lettera di impegno, ripropone i finanziamenti dell’Anas sulle strade sarde come se fossero suoi mentre i sardi conoscono dell’Anas solo i cantieri infiniti sulla 131, sulla Sassari-Olbia, sulla Cagliari-Lanusei dove dopo la sua inaugurazione (anticipata) del tratto su Tortolì ancora provvisorio sono già avvenuti una decina di incidenti. Salvini racconta di una futura maggioranza in Europa in cui ci siano i neonazisti di AFD e gli antieuropeisti olandesi e francesi e prova a condirla con un minestrone di luoghi comuni, convinto che la carta di chi la spara più grossa possa essere vincente. Salvini parla di divisioni in Europa? Se Atene piange Sparta non ride, basta vedere il voto sul Mes in Parlamento e basta aspettare gli esiti del voto europeo per vedere chi resterà fuori dei tre partiti della destra dalla nuova futura commissione. La Lega di governo e quella che vuole abbattere l’Europa convivono in un mostro a due teste che gli italiani hanno già punito portando la Lega dal 30 al 7 per cento delle politiche, e che anche in Sardegna alle prossime regionali vedrà un ridimensionamento. Lui però in un impeto di orgoglio dice che il numero di iscritti della Lega in Sardegna in costante aumento, ma si dimentica di tutti quelli che nel frattempo hanno lasciato il suo partito, per non parlare di quelli che lasceranno nelle prossime settimane.
Insomma, sarà forse l’aria di mare o l’avvicinarsi delle europee a dargli alla testa, infatti, ieri il Papeete, oggi Cagliari, cambia la location ma non la quantità di sciocchezze dette da Salvini davanti ai microfoni.

*Deputato Pd



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