S.A.
26 dicembre 2023
Rocce Rosse accoglie Favata, Peghin e Maltana
Un trio composto da musicisti sardi ormai affermati nel panorama jazzistico internazionale. Una musica che spazia tra jazz, milonga, danze dell’isola e del Mediterraneo, musica latina e classica: appuntamento il 27 dicembre ad Osini
OSINI - Un borgo poetico, intriso di storia e di sentimento; un paese che, grazie a un intreccio di tessuto culturale e personalità artistiche, tenne a battesimo la rassegna Rocce Rosse Blues 32 anni fa, Osini a cui il festival musicale deve con affetto il continuo dialogo con la musica. Rocce Rosse Blues Winter Edition è in programma il 27 dicembre 2022 alle 18.30 a Osini vecchio con “Amentos – ritorno a Macondo”, la rassegna di parole e note creata ad hoc per ricordare la nascita del festival; un itinerario sotto le stelle questa volta di Natale, in collaborazione con il Comune per un viaggio musicale che non poteva non fare tappa idealmente laddove Rocce Rosse Blues è nata.
Enzo Favata, sax soprano, clarinetto basso elettronica dal vivo con Marcello Peghin alla chitarra classica 10 corde e Salvatore Maltana al contrabbasso. Un trio composto da musicisti sardi ormai affermati nel panorama jazzistico internazionale. Una musica che spazia tra jazz, milonga, danze dell’isola e del Mediterraneo, musica latina e classica, capace di catturare ed affascinare sin dal primo ascolto anche l'orecchio meno educato a temi musicali non commerciali. Il territorio sonoro indefinibile è di per sé la forza ed il successo di questo trio che vanta ormai una carriera ultra trentennale a livello internazionale. Per anni questo è il nucleo centrale dei progetti internazionali di Enzo Favata. Questa occasione li farà ritornare a suonare ufficialmente insieme dopo una pausa di 16 anni.
“Amentos – ritorno a Macondo” è uno spettacolo che è anche un po’ una macchina del tempo, destinata a trasportarci in un mondo artistico che ha saputo mettere in versi e musica la bellezza del blues e del jazz e la sua ricchezza umana. Osini e la musica un patrimonio che - dice il patron del festival Tito Loi – ci appartiene, certo, per cultura, sangue, DNA, come appartiene a tutti noi che ci siamo cresciuti dentro. Questo festival e questo paese hanno attraversato la nostra giovinezza, educato e infiammato il nostro amore per la musica, ci conforta come in Cent’anni di solitudine, il mondo di Macondo è un luogo isolato e lontanissimo ma profondamente reale e presente, che tutto accoglie e tutto vede. Le generazioni si susseguono con naturalezza, il 17 dicembre ricorre la data in cui abbiamo perso il nostro socio fondatore Piero Boi e non c’è modo migliore che ricordarlo in musica”. Tra le note della musica dell’edizione numero XXXII, un messaggio di forte collaborazione possibile grazie al patrocinio del Comune di Osini, della Regione Sardegna, Assessorato della Cultura e del Turismo e Fondazione di Sardegna.
Nella foto: Enzo Favata
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