Gianni Cherchi
20 dicembre 2023
L'opinione di Gianni Cherchi
E´ tempo di magri bilanci per Alghero
Ma quali sono i parametri di valutazione per l’operato di una amministrazione? Una domanda che rivolgiamo a noi stessi in quanto cittadini che quotidianamente percorriamo la città lungo le vie, dal centro alle periferie passando per le borgate e viceversa, chi per lavoro, chi per frequentare i luoghi deputati all’istruzione, chi per fruire dei pubblici servizi, chi per frequentare i luoghi della socialità, dello sport e/o della solidarietà. Nella quotidiana “erranza” per la città diventa automatico provare quel senso di ambivalenza per una città che da una parte amiamo quasi visceralmente come un proprio luogo dell’anima e dall’altra invece un senso di disagio per ciò che la nostra Alghero dovrebbe essere e non è. E il più delle volte il senso di disagio è provocato da disfunzioni che si annidano in diversi settori, in una parola nei dis-servizi ovvero nei servizi che non ci sono o funzionano male.
Il compito della politica è sicuramente complesso, ma a volte è anche molto semplice, come ad esempio quello di permettere alle persone, specialmente anziane, di uscire tranquillamente di casa la sera e di percorrere le vie della città accompagnata da una adeguata illuminazione. Illuminare le strade non è una opzione, ma è un servizio primario che un buon amministratore dovrebbe curare per tutelare la sicurezza delle persone e dei beni pubblici e privati. Così come la sistemazione dei marciapiedi spesso impraticabili e pericolosi per il transito di anziani e carrozzine oppure i tombini completamente ostruiti e dei quali ci si ricorda solo dopo che le piogge hanno allagato le strade. Ma sempre in tema di servizi e cura della città parliamo pure di pulizia e decoro urbano che agli occhi di tutti rivela la totale inadeguatezza e trascuratezza. Ci si domanda se la Ditta aggiudicataria segua correttamente il capitolato d’appalto ma soprattutto se i controlli vengono effettuati con dovizia di particolari. È il caso di ricordare che i sistematici controlli in fase di esecuzione del servizio sono di primaria importanza per la buona resa del servizio stesso. Sono semplici riflessioni che richiamano la cultura dell’attenzione e del fare della buona politica che evidentemente non alberga oggi in via Columbano, dove si cerca disperatamente di ricomporre e salvaguardare una compagine amministrativa ormai ridotta a brandelli dalle guerre intestine e da rivendicazioni consumate all’interno della stessa maggioranza.
Ci si riempie di grandi proclami sulla città inclusiva, sulla cura e rispetto della persona e poi ci troviamo davanti un Servizio Sociale esposto in vetrina a Lo Quarter, dove gli Operatori - per una ormai cronica carenza di spazi - si alternano per poter garantire la minima riservatezza ai cittadini che intanto attendono in piazza il loro turno senza tutela alcuna per la loro privacy, nonché esposti alle intemperie stagionali (caldo, freddo, pioggia, vento). Possiamo comprendere che nessuno governa gli eventi naturali, ma sono incomprensibili ed intollerabili i ritardi della politica nel riuscire a dare la giusta collocazione fisica ad un Servizio cosi delicato e fondamentale soprattutto per le fasce più deboli della comunità; un servizio che da anni convive nella totale precarietà, incurante del rispetto della riservatezza dei cittadini peraltro mortificati dalla loro precaria condizione socioeconomica e che va avanti solo grazie all’impegno e allo spirito di sacrificio degli Operatori Sociali Comunali. Ma l’attuale Amministrazione sembra piuttosto impegnata a curare l’organizzazione delle grandi manifestazioni, con un dispendio enorme di denaro pubblico, come se la capacità di riuscire ad attrarre il maggior numero di persone durante il fine anno rappresentasse il termometro della buona politica dell’Amministrazione. E d’altra parte, nonostante il richiamo dei grandi nomi degli artisti in campo, possiamo parlare solo di fluenza locale, considerata la desolante situazione dei voli del nostro aeroporto.
Eppure, quanto sarebbe importante investire anche sui nostri artisti, sulle nostre forze intellettuali che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a rendere grande e importante la città di Alghero con la sua unicità linguistica e con le sue tradizioni radicate nella storia. Poco importa se le strade sono diventate un percorso ad ostacoli per via delle buche, dei tombini sopra e sotto livello, dei tagli mal ripristinati, tanto abbiamo la ruota panoramica e i grandi eventi che allieteranno il turismo estivo e la fiumana del Cap d’Any . Si rende necessario un cambio di passo dove alla politica ad intermittenza e dei proclami a vuoto si risponda con una politica del servire la città e il cittadino, che renda la dimensione urbana funzionale, bella e apprezzata dal centro alle periferie; una politica di massima apertura che dialoga e programma con le Comunità dell’entroterra secondo una visione sistemica dell’amministrare, con un approccio ai problemi della città e dei cittadini che abbia a cuore la tutela del territorio in chiave ambientale, evitando al massimo il suo consumo indiscriminato e predatorio al quale abbiamo spesso assistito. Per le ulteriori problematiche che affliggono la nostra città vi diamo appuntamento ai prossimi comunicati.
*Podemos Alghero
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