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S.A. 4 gennaio 2024
2,3 mln tassa soggiorno e «turismo da ripensare»
Una cifra che quasi raddoppia quella del 2022 dove gli introiti si erano fermati a 1.223.228 euro. Dagli addetti ai lavori nel recente incontro del Sio è emersa la necessità di aprire una riflessione sull'offerta turistica locale, aldilà dei numeri e in un'ottica di qualità
2,3 <i>mln</i> tassa soggiorno e «turismo da ripensare»

ALGHERO - E' di quasi 2 milioni e 300mila euro (precisamente 2.266.398 euro) il "tesoretto" incassato dal Comune di Alghero con la tassa di soggiorno nell'anno appena trascorso; e in previsione potrebbero essere 2 milioni e 400mila con la fine del 2023. Una cifra che quasi raddoppia quella del 2022 dove gli introiti si erano fermati a 1.223.228 euro. Soldi da investire secondo le disposizioni dell'Amministrazione comunale in interventi in materia di turismo e a sostegno delle strutture ricettive (circa 835mila euro); nella manuntenzione e fruizione dei beni culturali e ambientali (circa 614mila euro); e a sostegno dei servizi pubblici (oltre 950mila euro).

La crescita esponenziale del ricavato è dovuta principalmente al raddoppio dell'imposta applicata in città a partire dal 1° gennaio. Meno, invece, all'aumento dei flussi turistici che quest'anno hanno registrato un calo rispetto ai dodici mesi precedenti come evidenziato nel recente report di Federalberghi. Uno studio che ha evidenziato una stagione di luci e ombre: da una parte Alghero resta il traino turistico per tutto il nord ovest dell'Isola e supera il numero dei posti letto del 2022; dall'altra la Riviera del Corallo ha sofferto i cosiddetti mesi "spalla", da aprile a giugno, ma anche a luglio e agosto gli incassi nelle strutture scendono e risentono di una clientela che spende meno.

Indizi che devono aprire una riflessione sull'offerta turistica di un territorio, aldilà della sua vocazione balneare e dei numeri fini a se'stessi. Come hanno suggerito molti addetti ai lavori nell'ultimo incontro del Sio serve un'offerta che va pensata e studiata coniugando qualità e non solo quantità, per il bene degli operatori ma anche degli abitanti; a maggior ragione se le statistiche restituiscono uno specchio frammentato: più persone ma meno ricavi. Via, dunque, ad un’adeguata e mirata programmazione e promozione, sia sui contenuti che sui paesi di collegamento con l'obiettivo di attirare più viaggiatori che turisti, coinvolgendoli in modo diretto e dando valore e unicità alla loro esperienza. Tutti elementi utili e ambiziosi per allungare la stagione turistica e ricollocare quegli stessi numeri dalla primavera all'autunno, senza scomodare per ora l'"utopia" di destagionalizzare in un territorio dove l'inverno è difficile anche solo per i residenti volare per una visita medica; e per tutti gli altri vanno in letargo tanti (troppi) dei servizi e delle strutture adeguate ad accogliere visitatori consapevoli.



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