S.A.
24 novembre 2023
Violenza sulle donne: film ad Alghero
La proiezione di Misericordia di Emma Dante, il 29 novembre al Cinema Miramare, in occasione della Giornata per l´eliminazione della violenza contro le donne
ALGHERO - Come da molti anni a questa parte, la Società Umanitaria di Alghero invita il pubblico ad una riflessione nel segno del cinema sul tema della violenza di genere, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Come sempre, purtroppo, il tema è di tragica attualità. La scelta di quest’anno è caduta su Misericordia, l’ultimo film di Emma Dante, che verrà proiettato mercoledì 29 novembre alle 19.00 al Cinema Miramare.
Al suo terzo film, la poliedrica autrice palermitana non rinuncia ad alcuni dei temi che le sono cari dall’inizio della sua carriera di autrice e regista teatrale: la società che vive ai margini, le dinamiche familiari, la femminilità, la maternità. Misericordia racconta di Arturo, un ragazzo disabile figlio di una prostituta uccisa da un cliente, che viene cresciuto, da tre compagne della madre: Betta, Nuccia e Anna. Siamo in Sicilia, da qualche parte nel trapanese, in mezzo al degrado più totale.
Come il film precedente, Le sorelle Macaluso, anche Misericordia è la trasposizione di uno spettacolo teatrale, che Emma Dante adatta insieme a Elena Stancanelli e Giorgio Vasta. Dalla pièce il film riprende l’idea di fondo, un microcosmo di donne sopraffatte dalla violenza, dai soprusi e dall’emarginazione eppure capaci di trovare, in quella desolazione, una strana forma di sgangherata umanità, che tiene insieme la loro famiglia (perché di famiglia si tratta) e permette loro di crescere Arturo. La presenza degli uomini rappresenta soltanto violenza e della sopraffazione. Il titolo, spiega Emma Dante, è da intendersi in senso umano più che religioso. «È il sentimento che dobbiamo provare quando vediamo qualcosa di orribile che accade agli altri: non pietà ma condivisione. Le tragedie degli altri ci devono riguardare. Questo vuol dire, per me, misericordia».
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