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Cor 23 novembre 2023
Dalla ziqqurath di Monte d’Accoddi all’Antiquarium Turritano
Tra Sassari e Porto Torres un viaggio nel periodo prenuragico e nella vita degli antichi romani
Dalla ziqqurath di Monte d’Accoddi all’Antiquarium Turritano

In provincia di Sassari, il turista amante dell’archeologia e della storia dei luoghi visitati può recarsi presso l’unico altare sacro a terrazza dell’isola; una sorta di ziqqurath costruito con pietre grezze e terra, unita ad una rampa senza gradini, che ne fanno uno dei monumenti più importanti d’Europa e del bacino del Mediterraneo per tipologia costruttiva. Stiamo parlando del complesso prenuragico di Monte d’Accoddi, situato a soli 11 chilometri dalla città di Sassari, lungo la strada statale 131 per Porto Torres. La costruzione, che risale a 5000 anni fa, è stata scoperta in epoca recente, con gli scavi iniziali che furono attuati nei primi mesi del 1952, sotto la guida dell’archeologo Ercole Contu. La ricerca continuò per ben sei anni, portando alla luce l’edificio a forma tronco-piramidale, la rampa di accesso, un menhir ed i resti del villaggio circostante. Furono, inoltre, portate alla luce varie “domus de janas” che testimoniano l’importanza del luogo, in quei tempi assai popolato. La seconda campagna di scavi risale ad un arco di tempo che va dal 1979 al 1989 e, oltre alla conferma della funzione di luogo di culto, venne affrontata una parziale azione di restauro. Gi studiosi che si sono avvicendati in tutto questo periodo hanno sempre cercato l’esistenza di una tomba megalitica al di sotto della collinetta, ma si è giunti alla conclusione che non vi è presenza di alcuna sepoltura. I visitatori potranno osservare delle lastre di pietra calcarea e trachite usate per il sacrificio rituale di animali, un menhir e due pietre sferoidali. Il nome Monte d’Accoddi deriva da diverse interpretazioni etimologiche; la più significativa è quella che risale all’esistenza di antichi documenti catastali, riferiti al luogo, che usano il termine Monte de Code, la parola “coda” significa pietra, quindi “Collina di Pietre”.

Il sito è in definitiva un museo all’aperto sotto l’egida del Ministero della Cultura. Gli orari di apertura, tranne il lunedì e i festivi in cui il sito resta chiuso, sono dalle ore 10,00 alle 14,00 dal martedì alla domenica. Il biglietto di 4 euro viene ridotto a 3 euro per le scolaresche ed i gruppi composti da minimo 20 persone. Nei pressi del sito archeologico sono presenti diverse strutture ricettive, dai bed and breakfast agli agriturismi, inoltre a circa 6 chilometri da Monte d’Accoddi è presente la spiaggia di Platamona con hotel e campeggi disponibili durante la stagione estiva. Il turista più esigente può continuare il suo itinerario archeologico recandosi nel vicino Antiquarium Turritano, il museo archeologico della città di Porto Torres. La struttura, risalente ai primi anni ’70, è stata edificata nel luogo in cui si trovava la colonia romana di Turris Libisonis, città fondata nel 46 avanti Cristo da Giulio Cesare o dal figlio adottivo Ottaviano Augusto. Il museo è disposto su due livelli: al piano terra sono racchiusi i reperti messi in luce nelle necropoli e le numerose statue ritrovate nell’area urbana, mentre al primo piano è presente la mostra dei manufatti recuperati nelle terme centrali, reperti marmorei e la collezione donata da Emilio Paglietti. La struttura museale turritana offre anche una serie di conferenze ed eventi straordinari che hanno il compito di avvicinare il pubblico alla storia dell’antica città romana, tramite iniziative particolari.
Lo scorso settembre è stata organizzata una serata enogastronomica che aveva come obiettivo principale l’alimentazione nella colonia Iulia Turrris Libisonis.

Titolo dell’iniziativa: “Non era solo Garum! Cosa mangiavano gli antichi romani”, un approfondimento sulle usanze e le tradizioni alimentari del periodo, con degustazione di prodotti tipici del territorio, come formaggi, miele, olive, pane e zuppa di farro, tutti cibi conosciuti ed apprezzati nel mondo latino. L’Antiquarium Turritano è aperto dal martedì al sabato dalle ore 9,00 alle 15,00, tranne il lunedì e la domenica, mentre la prenotazione sono sempre obbligatorie; costo del biglietto 6 euro e 3 euro il ridotto. Per quanto riguarda le visite accompagnate all’area archeologica gli orari sono alle 9,00; 10,30; 12,00 e 15,00. Sempre restando nel solco della cultura dell’antica Roma la visita al Castrum Romano La Crucca è d’obbligo. Si tratta della prima ed unica ricostruzione esistente in Italia di un forte romano (castrum) del I e II secolo dopo Cristo. I visitatori potranno rivivere un’antica giornata del passato insieme ai legionari della Cohors I Nurritanorum, una coorte composta da soldati reclutati tra i Nurritani della provincia romana di Sardegna e Corsica. All’interno del castrum sono proposte le diverse aree del campo in cui i legionari si muovevano, dagli alloggi dei soldati e del comandante alla zona in cui si cucinava il pane nel forno in pietra, dalle latrine all’armeria e l’infermeria. Gli ospiti potranno apprendere dal vivo come si svolgeva la vita all’interno del forte e le tattiche di battaglia eseguite durante i combattimenti corpo a corpo. La struttura è aperta da aprile a novembre dalle ore 10,00 alle 20,00tutti i giorni tranne il lunedì; da novembre a marzo solo il sabato e la domenica dalle 10,00 alle 13,00 previa prenotazione. Il Castrum è situato in località La Crucca, lungo la strada vicinale La Crucca Baiona a 15 chilometri da Sassari.

realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.



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