S.A.
13 novembre 2023
La Grande Prosa: si parte il 12 dicembre
Presentata la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa | Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Civico di Alghero. 12 tutoli in programma: si parte il 12 dicembre e si chiude il 19 aprile

ALGHERO - La magia del nouveau cirque e intriganti e raffinate coreografie contemporanee, tra l'ironia della commedia e il pathos dell'antica tragedia per la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa | Danza e Circo Contemporaneo al Teatro Civico di Alghero, organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni, con il patrocinio del Comune di Alghero e il sostegno della Fondazione Alghero e con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e della Regione Sardegna e il contributo della Fondazione di Sardegna. Dodici titoli in cartellone tra dicembre e aprile con i nomi di punta del teatro italiano – da Gigio Alberti e Amanda Sandrelli, Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, a Cinzia Spanò, Andrea Pennacchi, Paola Minaccioni, Arianna Scommegna (già vincitrice del Premio Hystrio e del Premio Ubu) con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan e Debora Zuin – accanto alle creazioni di coreografi come Adriano Bolognino (Premio Danza & Danza 2022) e Ziya Azazi e a un poetico “concerto per bolle di sapone” di e con Michele Cafaggi.
Tra gli autori più interessanti e originali, da “Boris” a “La linea verticale”, da “Migliore” a “Qui e Ora”, Mattia Torre (prematuramente scomparso nel 2019) firma testo e regia di “456”, una commedia nera per uno spietato ritratto di famiglia, tra rancori e incomprensioni, con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta, mentre l'eclettico musicista e compositore Gipo Gurrado in “Family / A Modern Musical Comedy” indaga tra le inquietudini e le nevrosi della società contemporanea, a partire dalla sfera degli affetti e dei legami familiari, ispirandosi ai grandi cantautori italiani. Omaggio a Eduardo De Filippo con “Natale in Casa Cupiello”, spettacolo per attore cum figuris da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, anche protagonista sulla scena con i pupazzi e le maschere di Tiziano Fario, per la regia di Lello Serao, in cui il rito del presepe rivive attraverso lo sguardo di Tommasino, il figlio ribelle, fra tradizione e innovazione, mentre Serena Sinigaglia si confronta con le “Supplici” di Euripide, un dramma sugli orrori della guerra e sul significato della democrazia, in una moderna rilettura, con un cast tutto al femminile.
Una programmazione ricca e variegata, tra scoppiettanti commedie – come “Vicini di casa” di Cesc Gay, con Gigio Alberti e Amanda Sandrelli, Alessandra Acciai e Alberto Giusta, diretti da Antonio Zavatteri, sulla vita di coppia tra passione e routine e “L’anatra all’arancia” di W. D. Home e M. G. Sauvajon, con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, accanto a Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo per la regia di Claudio Greg Gregori, in cui un matrimonio ormai logorato ritrova slancio davanti alla prospettiva di una separazione, quando un marito troppo esuberante scopre il morso della gelosia – e brillanti monologhi come “Stupida Show!” di Gabriele Di Luca (che firma anche la regia insieme con Massimiliano Setti), con tutta la verve e il talento istrionico di Paola Minaccioni, nel ruolo di una donna che si mette a nudo, parla delle sue ferite e dei suoi fallimenti e della follia e delle frustruzioni, delle contraddizioni della società nel terzo millennio.
Volto noto del grande e del piccolo schermo, Andrea Pennacchi porta sulla Riviera del Corallo “Pojana e i suoi fratelli”, con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato, per un viaggio nel Nord Est dell'Italia in compagnia di Franco Ford, detto “Pojana”, ricco padroncino in una rilettura de “Le allegre comari di Windsor”, poi approdato a Propaganda Live e dei suoi “fratelli maggiori” Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero, personaggi emblematici della Padania di oggi, ma anche specchio delle mutazioni sociali, politiche e culturali del Belpaese. Una pagina dimenticata della storia del Novecento in “Palma Bucarelli e l'altra Resistenza” di e con Cinzia Spanò, che partendo da documenti e testimonianze, oltre che dai diari della protagonista, direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, racconta il salvataggio dei capolavori dei grandi maestri, sottratti ai pericoli della guerra grazie all'impegno di direttori di musei e gallerie e di critici e storici dell'arte, a rischio della loro stessa vita.
Inaugurazione nel segno del nouveau cirque con “Ouverture des Saponettes” di e con Michele Cafaggi, un incantevole e coinvolgente “concerto per bolle di sapone”, per il divertimento di grandi e piccini e spazio alla danza d'autore, con “Rua da Saudade” del coreografo partenopeo Adriano Bolognino, con Rosaria Di Maro, Noemi Caricchia, Giorgia Longo e Roberta Fanzini, un immaginifico racconto per quadri ispirato al tema della “saudade” e alla poetica di Fernando Pessoa, con l'invenzione degli eteronomi, per una indagine sulle diverse sensibilità e “Dervish”, una creazione del danzatore e coreografo turco Ziya Azazi, che comprende “Azab” e “Dervish in Progress”, due vertiginosi assoli in cui l'artista reinterpreta la tradizione sufi e l'ipnotico rito dei monaci danzanti, in un ideale percorso di ricerca interiore verso la conoscenza di sé e del mondo, sul sentiero mistico dell'illuminazione.
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