519 segnalazioni alla magistratura su 992 controlli in Sardegna, soltanto in un anno: un’enormità. Alghero medaglia di bronzo con 24 violazioni
ALGHERO - Dopo la pubblicazione dei dati nel Rapporto dell'Osservatorio del governo del territorio della Direzione generale dell'Urbanistica della regione Sardegna sugli abusi edilizi denunciati dalle amministrazioni comunali nel periodo settembre 2006-ottobre 2007, nel quale Alghero aveva conquistato una poco lusinghiera medaglia d’argento con 93 casi accertati, solo dietro Quartu (159) e prima di Olbia (65), arrivano conferme anche dai dati riscontrati dal Corpo Forestale nel 2007 e nei primi mesi del 2008. Sono oltre 500 gli abusi edilizi denunciati nonostante l'entrata in vigore del Piano paesaggistico regionale. Ma la cosa più sorprendente è che le segnalazioni di reato fatte alla magistratura riguardanti violazioni paesistiche e urbanistiche (405), violazioni urbanistiche (88), e violazioni paesistiche e deturpamento (26), riguardano un totale di soli 992 controlli. Come dire, 1 costruzione su 2 è risultata non conforme alle disposizioni normative in materia edilizia: un’enormità. La maggior parte delle violazioni sono state riscontrate nel territorio su cui è competente l'ispettorato forestale di Nuoro (168), poi Cagliari (104), Tempio Pausania (88), Sassari (58), Lanusei (56), Oristano (23) e Iglesias (22). Sono invece 168 i sequestri effettuati dai forestali che riguardano soprattutto fabbricati realizzati ex novo in assenza di concessione edilizia (49%) o in difformità dal permesso di costruire come nel caso di ampliamenti abusivi (38%). I sigilli sono stati posti anche nei casi di sbancamenti e di strade di collegamento (11%), funzionali alle lottizzazioni abusive (4%). Il maggior numero di accertamenti sono stati eseguiti nei territori dei comuni di Orosei (69), Siniscola (36) e Alghero (24). Ma purtroppo quello che spaventa maggiormente è che con percentuali così alte, il numero effettivo di violazioni, nella realtà, è destinato ad aumentare esponenzialmente. «Abbiamo sempre lavorato per arginare il fenomeno – ha spiegato il comandante del Corpo Forestale della Sardegna, Giuseppe Delogu - ma con il Ppr, che ha introdotto elementi innovativi e ha fatto chiarezza su alcuni concetti come la tutela del beni culturali, ambientali ed identitari, vi è stato un salto di qualità ed ora l'abusivismo è più facilmente riscontrabile in funzione delle modalità d'uso del territorio».