M.V.
26 ottobre 2023
Alla scoperta delle Domus de Janas
Da Villanova Monteleone a Putifigari, da Ittiri a Porto Torres, un viaggio nel neolitico per visitare le necropoli più importanti e fondamentali del territorio.
In Sardegna, tra i siti archeologici più numerosi risalenti al periodo prenuragico, troviamo un numero altissimo di Domus de Janas. Si stima che nel territorio dell’intera isola ve ne siano circa 2400 e ben 215 mostrano al loro interno disegni stilizzati e decorazioni sacre che ne impreziosiscono l’aspetto, rendendole vere e proprie opere d’arte preistorica. Nel territorio intorno ad Alghero, oltre alle necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru, precedentemente citate in un articolo inerente l’argomento, individuiamo diversi siti archeologici nei comuni di Villanova Monteleone, Putifigari, Ittiri e Porto Torres. A pochi chilometri da Alghero, seguendo la strada statale 292, nelle campagne di Villanova Monteleone si può visitare la necropoli di Pottu Codinu, tombe scavate in un affioramento di roccia calcarea bianca in risalto sul verde dei prati circostanti. Gli scavi più recenti, effettuati alla fine degli anni ’80, hanno permesso di collocare la data di uso delle domus a partire dal 3500 a.C. e sono tutte di facile accesso, con aperture abbastanza grandi e senza particolari ostacoli naturali che ne precludono l’accesso. Si tratta di nove tombe con celle prevalentemente con pianta “a T” e con canalette scavate nella roccia per impedirne l’allagamento da parte delle acque piovane. Nella tomba, denominata col numero VIII, sono presenti delle incisioni nel soffitto che simulano il tetto delle capanne di legno, inoltre è scolpita in una parete la falsa porta che permetteva all’anima del defunto il passaggio nell’aldilà. In questa tomba è stata ritrovata una statuetta della “Dea Madre” ora collocata presso la Sovrintendenza di Sassari. Per le visite bisogna contattare la Cooperativa Itinera.
Sempre nell’area di Villanova Monteleone è presente la necropoli di Pubusattile, un gruppo di sette ipogei scavati lungo il pendio di un rilievo in trachite. Molto bella l’entrata a forma quadrata con decorazioni colorate e incisioni a forma triangolare. Nel fondo della cella principale la parete è dipinta di rosso con motivi geometrici e la falsa porta sormontata da disegni a forma di corno.
Continuando sulla strada provinciale 88 i visitatori possono esplorare le Domus de Janas di Monte Minerva. Questa necropoli, situata sulle pendici di un rilievo di trachite, è costituita da otto tombe, due delle quali presentano incisioni di figure e decorazioni. La particolarità è che sono state scavate sotto ripari naturali di roccia, anche se alcuni studiosi ipotizzano l’intervento umano nello scavo e nell’adattamento dell’anfratto. Sempre nel territorio circostante il comune di Alghero una visita alle Domus de Janas di S’Incantu, denominate anche di Monte Siseri, sono assolutamente d’obbligo. Nelle campagne di Putifigari il turista più intraprendente può ammirare una delle più belle tombe dell’isola, con decorazioni e rappresentazioni di elementi magici e religiosi con le pareti ancora colorate di ocra rossa. Nell’ipogeo è presente la falsa porta sormontata da tre motivi corniformi, un focolare rituale e due pilastri. Anche in questa domus è presente il finto tetto ligneo scolpito nel soffitto. Siamo di fronte ad un capolavoro architettonico preistorico. Il sito è aperto solo su prenotazione mettendosi in contatto con gli uffici comunali di Putifigari.
Spostandosi nel paese di Ittiri, in regione Giundali, nella periferia del paese, si può ammirare la necropoli di Musellos, un complesso di sette tombe scavate in una collina di origine calcarea non molto distante dal Nuraghe Majore. La particolarità di queste domus de janas è che all’esterno sono sovrastate da due scalinate scavate nella roccia ed una croce latina incisa all’entrata di una delle celle, indizio evidente di frequentazioni paleocristiane del sito. A Porto Torres, in una zona ricca di insediamenti archeologici, il turista apprezzerà la presenza della necropoli ipogea di Su Crocifissu Mannu e le Domus de Janas di Sant’Ambrogio. Le domus di Su Crocifissu Mannu sono state portate alla luce nel lontano 1956, durante gli scavi per la costruzione dell’acquedotto, e sono un agglomerato di ventidue tombe risalenti in un periodo di tempo che va dal neolitico al 1500 avanti Cristo, nel bel mezzo dell’età del bronzo. Il sito dista appena 5 chilometri dal centro di Porto Torres: per raggiungerlo si percorre la via Sassari per poi immettersi nella strada provinciale 25, al chilometro 4,7 si volta a destra per giungere a destinazione. Durante gli scavi sono stati rinvenuti scheletri con trapanazioni craniali e corredi funebri di vario genere, da ceramiche a statuette di pietra rappresentanti la Dea Madre. La necropoli di Sant’Ambrogio è situata a circa 8 chilometri dal centro abitato di Sassari e un chilometro dal ben più rinomato Monte d’Accoddi. E’ formata da un insieme di 11 tombe, ma in una in particolare sono presenti simboli incisi nella roccia e alcuni scolpiti in rilevo. All’interno è presente un grande pilastro centrale, ricavato dallo scavo del materiale calcareo. In definitiva si può affermare che tutta la piana della Nurra è ricca di zone archeologiche di grande valore, ma per essere sicuri di trovare i luoghi e conoscerne la storia è necessario usufruire delle guide messe a disposizione dalle cooperative e associazioni che gestiscono i siti con la professionalità che serve per questo tipo di “avventura” nel passato della Sardegna.
realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.
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