Giancarlo Balbina
20 ottobre 2023
L'opinione di Giancarlo Balbina
L´astensionismo, piaga sociale da combattere
La mancanza di partecipazione al voto, sia nelle elezioni politiche del 2022, che nelle regionali di quest’anno, sono un dato oggettivo sul quale i partiti devono riflettere con attenzione. L’attuale coalizione di Governo lo scorso anno ha avuto il consenso di un italiano su quattro (il 25%), mentre il partito dell’astensionismo da solo ha raggiunto il 40%. In Sardegna, un sardo su due non è andato a votare, è rimasto a casa. Anche ad Alghero le cose sono andate, più o meno, allo stesso modo. Nelle Regionali in Lombardia e Lazio, svoltesi qualche mese fa, è andata ancora peggio: solo quattro laziali e lombardi su dieci sono andati a votare, nella capitale il dato è ancora più sconfortante: uno su tre. Negli anni passati il calo di affluenza si registrava solo in occasione dei Referendum, il cui quorum, spesso, diventava un miraggio da raggiungere.
Ma la partecipazione alle elezioni, sia politiche che amministrative, rimaneva, comunque, alta. Viceversa, oggi l’astensionismo è giunto a tali livelli che si pone come un dato sociologico su cui fare i conti. Certamente, esso riflette il declino che i partiti hanno subito negli ultimi decenni e la conseguenza di una eccessiva demonizzazione della politica, che è sfociata in un diffuso sentimento di sfiducia. Ma nemmeno la sua totale delegittimazione può essere la strada giusta da percorrere. Impegnarsi in politica, dedicarsi ad amministrare la cosa pubblica, prendersi cura della comunità nella quale si vive, rimane una delle attività più alte che si possano intraprendere. I giovani, oltre che preoccuparsi giustamente dei cambiamenti climatici, dovrebbero riconsiderare l’impegno politico diretto come basilare per il proprio processo di formazione e per l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
La chiusura nel privato, la convinzione che battersi per un ideale sociale sia tempo sprecato, pensare solo a sé stessi, sono atteggiamenti che sfociano nel qualunquismo e preparano a svolte autoritarie contro le quali è bene vigilare. La trasformazione della democrazia in autocrazia è molto più facile di quanto potesse apparire qualche decennio fa. Ci sono ben precisi segnali di intolleranza contro la diversità etnica e di genere, che producono chiusure e mancanza di riconoscimento. Il centro-sinistra, che ambisce a governare le nostre comunità, deve agire con forza contro questa tendenza all’esclusione e al disimpegno, coinvolgendo i cittadini nelle scelte, e garantendo ai giovani ampi spazi di manovra dentro le organizzazioni. Riportare alle urne chi ha perso la fiducia nella politica deve essere un nostro obiettivo prioritario. Le prossime regionali sarde e le comunali di Cagliari, Sassari e Alghero saranno un banco di prova per invertire questa pericolosa tendenza. L’appello è rivolto a tutti i cittadini e, in particolare, ai giovani.
*Membro della Segreteria PD Alghero
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