S.A.
16 ottobre 2023
Giornata del Pane: forni a rischio in Sardegna
Oggi la “Giornata mondiale del Pane”. Inflazione, rincari e
concorrenza dei prodotti surgelati mettono a rischio i forni e le
produzioni: 900 imprese e 3mila addetti
CAGLIARI - «La Giornata mondiale del Pane rappresenta la giusta occasione per accendere i riflettori sull’importanza di acquistare prodotti locali,
cotti nei forni del territorio e realizzati dai nostri fornai che
sanno come valorizzare la materia prima e che creano prodotti
salutari, ideali per un’alimentazione sana ed equilibrata». Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, coglie l’occasione della Giornata mondiale del pane e dei prodotti da forno artigianali, che si celebra ogni anno il 16 ottobre, per dare risalto ai prodotti della filiera del frumento.
Nel frattempo i panificatori sardi continuano a sfornare pane ma, a
causa del bassissimo potere d’acquisto dei cittadini, dell’inflazione
galoppante, dei rincari delle materie prime e dell'energia, faticano a
far quadrare i conti o lavorano in perdita. Con evidente calo delle
vendite di rosette, michette, civraxiu e moddizzosu conseguenza del
fatto che le persone comprano lo stretto necessario e cominciano a
limitare gli sprechi scegliendo sempre più pezzature di pane da un
chilogrammo, al posto della consueta forma da mezzo chilo, da
consumare non solo nel giorno stesso, ma anche nei successivi.
Quello dell’“arte bianca” è un settore fondamentale per l’alimentare
isolano ma messo a dura prova anche dalla concorrenza dei prodotti
surgelati e lavorati in altri Paesi europei. Secondo l’analisi
dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati ISTAT,
la categoria rappresenta meno di 900 imprese che producono prodotti di
panetteria freschi, di cui il 78%, pari a circa 700 unità, sono
artigiane. Negli stessi panifici artigiani sono occupati oltre 3 mila
addetti. Sempre secondo il dossier di Confartigianato, a livello
regionale più di un terzo dei panettieri e pastai artigiani è
difficile da reperire. Del totale delle entrate previste dalle imprese
nel 2022 per le professioni di panettieri e pastai artigianali, il
38,4%, risulta di difficile reperimento. La quota di figure del
settore ritenuta difficile da reperire cresce di 10,3 punti
percentuali nel 2022 rispetto al valore del 2021.
Ed è proprio sulla mancanza di figure professionali adeguate che
interviene Marina Manconi Presidente di Confartigianato Gallura e
Panificatrice: «In troppi stanno sottovalutando l’importanza della
costruzione di percorsi di inserimento nelle imprese di panificazione
di giovani che possano imparare i segreti della tradizione e quindi
garantire il passaggio generazionale. Il rischio è di perdere, oltre
che una importante fetta di mercato – prosegue la Manconi - a
discapito della qualità offerta da chi propone pane appena sfornato,
ma prodotto con semilavorati e prodotti congelati, rispetto alla
fragranza e freschezza del pane prodotto con materie prime fresche».
Sul pane fresco, Confartigianato Imprese annuncia di voler riprendere
l’azione per la reale e corretta applicazione della legge regionale di
tutela del pane varata nel 2016, i cui effetti non sono tangibili. Per l’Associazione Artigiana, infine, è, indispensabile tutelare le
imprese che, anche in questi anni di crisi e calo dei consumi hanno
comunque tenuto con forza e determinazione, sorretti dalla loro
qualità. «Nell’Isola ci sono centinaia di imprese con addetti e famiglie, che da oltre tre anni stanno affrontando una situazione di fortissima
instabilità che ha messo a dura prova la tenuta delle produzioni e a
rischio la qualità delle produzioni alimentari, simbolo della nostra
Isola – conclude la Presidente Lai - senza interventi mirati e
immediati il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe
presto venire a mancare dalle tavole sarde e italiane».
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