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Cor 28 settembre 2023
Monteleone Rocca Doria, gioiello nell’entroterra algherese
Ad una quarantina di km da Alghero l’antico borgo di origine genovese offre bellezze naturali mozzafiato, dal lago Temo ai siti archeologici medievali e nuragici. Nel comune di Romana da visitare la Domus de Janas di Monte Airadu
Monteleone Rocca Doria, gioiello nell’entroterra algherese

A poca distanza da Alghero, i turisti che giungono in visita nella Riviera del Corallo possono recarsi nell’entroterra per andare a visitare il borgo medievale di Monteleone Rocca Doria. Come si può subito desumere dal nome, il nucleo abitativo è stato edificato nel XIV secolo a seguito della scelta della famiglia genovese dei Doria che, da grandi conoscitori delle costruzioni fortificate, decisero di innalzare uno dei loro castelli su una ripida collina rocciosa, delimitata per tre lati dalle acque del lago Temo. Lo specchio d’acqua da una parte ed il forte dislivello dall’altra creavano una fortezza naturale, difficile da espugnare ed in grado di poter scorgere dall’alto il sopraggiungere dei nemici, quindi una posizione di impareggiabile superiorità tattica. Oltre al castello i Doria costruirono la chiesa di Santo Stefano, edificio in stile romanico risalente al 1272, anno in cui il vescovo di Bosa prese la decisione di conferire ad una comunità di frati benedettini, provenienti da San Fruttuoso di Camogli, il permesso di innalzare un luogo di culto in onore del santo. La chiesa è situata al centro della zona abitata del borgo e, secondo alcuni studi archeologici più recenti, si ritiene fosse la cappella del castello, ma altre ipotesi propendono per un ruolo più comune di chiesa del paese divenuto man mano sempre più popolato grazie gli insediamenti alle pendici del castello.

Della fortezza non restano che poche vestigia, riportate alla luce durante l’intervento di scavo sul finire degli anni ’90. Gli archeologi hanno restituito solo poche strutture dell’antico castrum medievale, in quanto la costruzione venne smantellata dal re d’Aragona, Alfonso V il Magnanimo, dopo l’occupazione degli spagnoli nel 1436, a seguito di un lunghissimo assedio sotto le mura durato ben tre anni. Nel castello dimorò anche la giudicessa Eleonora d’Arborea, sposa di Brancaleone Doria, che usava la rocca come residenza, oltre al castello di Chiaramonti e la fortezza di Castelgenovese, l’attuale Castelsardo. L’altra chiesa della metà del XIII secolo è quella di Sant’Antonio. Si tratta di un edificio in stile architettonico romanico e tutt’ora presente all’interno del centro abitato. Entrambe i luoghi di culto cattolici fanno parte della diocesi di Alghero-Bosa. Gli amanti del passato potranno passeggiare sulle alture del borgo, immaginare le scene di vita medievale che si svolgevano secoli addietro e nel contempo godere della vista dello splendido lago, un bacino artificiale realizzato tra il 1971 ed il 1984 e formatosi dopo lo sbarramento dell’omonimo fiume. Con la nascita del lago, però, sono stati sommersi alcuni preziosi siti archeologi che, durante i periodi di grande siccità riemergono, come accadde nel 2018, mostrando i resti del villaggio medievale di Tudera con le sue due chiese. Sotto le acque del Temo sono presenti anche il nuraghe “Tanca ‘e sa mura” ed una costruzione risalente al periodo punico. Purtroppo nel borgo non è presente un museo che raccoglie le testimonianze materiali delle varie civiltà e culture che si sono avvicendate nel territorio.

Monteleone Rocca Doria, nel corso degli ultimi decenni ha subito una lenta, ma inarrestabile crisi demografica che lo ha portato, attualmente, ad avere 103 abitanti, così come attestato dall’ultimo rilevamento Istat del 31 maggio 2023. Questa realtà di spopolamento ha il suo fascino, soprattutto per gli ospiti che giungono dal caos cittadino e dal ritmo frenetico di società iper urbanizzate. Camminare lungo le rive del lago, passeggiare tra le stradine del borgo, percorrendo i sentieri di campagna circondati dalla macchia mediterranea e boschi di lecci e sugherete, restituisce una dimensione naturale che appaga pienamente il visitatore. Ricordiamo che nel territorio circostante Rocca Doria si possono visitare il nuraghe Funtana Calvia, nuraghe Badde Janna, nuraghe Mannu e nuraghe Su Nie, tutti siti archeologici risalenti dall’età del bronzo al III secolo a.C. A pochi chilometri dalla rocca, nel territorio del vicino comune di Romana, sono presenti le Domus de Janas di Monte Airadu. Un sito archeologico del neolitico risalente al 3300 avanti Cristo. Per giungere in vista della tomba bisogna avvalersi di una guida del posto, in quanto l’ingresso rimane nascosto e difficile da trovarsi. Per accedere è necessario strisciare all’interno, ma lo spettacolo che si presenta agli occhi dei visitatori nel profondo della grotta vale la pena di qualche sforzo ginnico. La Domus de Janas ha una colonna centrale, sulle pareti sono presenti dei bassorilievi con elementi decorativi stilizzati, tipici della cultura del periodo. Sono visibili, inoltre, celle dove venivano ospitati i corpi dei defunti ed una falsa porta dell’aldilà. Quest’ultima era un elemento architettonico molto importante nella religione e nei riti funebri dell’antichità, in quanto raffigurava una porta simbolica che, attraverso il suo potere soprannaturale, consentiva all’anima di passarci attraverso per giungere nel regno dei morti, ma anche di compiere il viaggio inverso.

*(a corredo dell’articolo: Lago dell'alto Temo - Monteleone Rocca Doria. Credits: Gianni Careddu/wikimedia.org. License: CC BY-SA)

*realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio



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