S.A.
27 settembre 2023
Maxi blitz: 31 arresti tra cui ex assessora regionale
Associazione mafiosa, corruzione e traffico di droga: i militari hanno eseguito complessivamente 31 ordinanze di custodia cautelare. Tra gli arrestati c´è l´ex assessore regionale all´agricoltura e attuale dipendente regionale Gabriella Murgia, il nipote di Graziano Mesina e il primario di Cagliari, Tommaso Girolamo Cocco
CAGLIARI - Dalle prime ore del mattino è in corso una maxi operazione dei carabinieri del Ros tra Sardegna, Lombardia e Piemonte. I militari hanno eseguito complessivamente 31 ordinanze di custodia cautelare per accuse contestate a vario titolo: associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. Tra gli arrestati c'è l'ex assessore regionale all'agricoltura e attuale dipendente regionale Gabriella Murgia e il nipote di Graziano Mesina, Tonino Crissantu e il primario di Cagliari, Tommaso Girolamo Cocco.
Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Cagliari su richiesta della Procura distrettuale antimafia locale. Sono stati impegnati i militari del Ros, i comandi Provinciali dei carabinieri di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna di Abbasanta. L’indagine, denominata “Monte nuovo“, è partita nel 2020 in seguito all’operazione Dana, che aveva smantellato una organizzazione criminale specializzata nel narcotraffico.
È stato individuato, si legge in una nota diffusa dall’Arma, «un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per pregresse condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni. I rapporti tra le diverse componenti, in comunanza di scopi, avrebbero garantito: di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura; alla componente criminale di infiltrarsi e condizionare vasti settori della vita sociale dell’isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale».
L’associazione mafiosa è contestata a otto indagati, tra cui Murgia e il primario del Marino, che secondo gli inquirenti svolgevano un ruolo di collegamento tra criminalità e istituzioni. Proprio l'ospedale era diventato uno dei luoghi di incontro tra i due mondi e sede di spuntini e ritrovi. Nell’ambito dell’operazione, oltre a contanti, armi e munizioni, sono stati sequestrati 130 chili di marijuana.
Notizia in aggiornamento
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