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22 settembre 2023
«Stadi e cavalli in spiaggia, così non va»
Ne è convinto prof. Giovanni Antonio Farris. «Trasformare la spiaggia in un ippodromo o in uno stadio non credo vada nella direzione giusta: la spiaggia si costiperà ancora di più perdendo ulteriormente la sua funzione di arenile»
ALGHERO - «Su Alguer.it ho letto con meraviglia, stupore e preoccupazione il programma della manifestazione “Caddos in su mare 2023” che si svolgerà sabato 23 settembre sulla spiaggia di San Giovanni, con la partecipazione di circa 70 cavalieri, provenienti da diverse zone della Sardegna, e, di conseguenza, di circa 70 cavalli. Si parla che “La destagionalizzazione dei flussi turistici, anche interni, verso la Riviera del Corallo si ottiene anche e soprattutto puntando sulle tradizioni della Sardegna”. Ma si può affermare che trasformare la spiaggia di San Giovanni in un ippodromo rientri tra le tradizioni di Alghero? Ormai quasi tutti gli arenili appartengono agli ecosistemi fragili che richiedono grande attenzione nella loro gestione, soprattutto in relazione alle attività antropiche che in essi insistono. Già una parte di quel tratto di spiaggia (se ancora si può definire tale), a seguito del passaggio dei mezzi pesanti utilizzati per asportare la Posidonia, è stato trasformato in una sorta di biliardo con la sabbia perennemente umida e compatta, dove sdraiarsi e piantare l’ombrellone è spesso un’impresa ardua. Inoltre, da anni per i tornei di Beach Volley vengono eretti degli stadi con strutture metalliche ingombranti e, sicuramente, pesanti. E ora su quel tratto di spiaggia si dà spazio a 70 cavalieri, con relative pariglie ed evoluzioni acrobatiche! Chi mi conosce sa quanto sono interessato alla valorizzazione dei territori, delle loro culture e dei prodotti tradizionali (e in questo rientrano anche “l’arte secolare delle pariglie e la cultura senza tempo dei costumi tradizionali”, ma trasformare la spiaggia in un ippodromo o in uno stadio non credo vada nella direzione giusta: la spiaggia si costiperà ancora di più perdendo ulteriormente la sua funzione di arenile. Perché non si è scelto uno dei tanti spazi liberi comunali presenti a Maria Pia? Tra l’altro qualcuno già spianato e pulito! O gli organizzatori pensano che la gente non avrebbe partecipato e condiviso tale scelta? Lungi da me l’idea di innescare una nuova polemica di carattere ambientale (già sono tante in questo periodo!), semplicemente vorrei far capire che un bene naturale non è mai né illimitato né infinito; spetta a noi umani, attraverso le scelte corrette, prolungare nel tempo la sua funzione. E quella di far correre le pariglie sulla spiaggia di San Giovanni non mi sembra una scelta saggia» conclude prof. Giovanni Antonio Farris.
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