Qualificata lista di docenti, studiosi e accademici contro i progetti voluti dai vertici del Parco Regionale di Porto Conte sulla falesia di Punta del Giglio. Voce unanime contro Mariani e Tilloca: fermatevi, a rischio l´ecosistema ambientale
ALGHERO - Il "paradosso-Tramariglio" continua. Nonostante Alghero vanti l'indiscutibile primato per aver saputo conservare nel tempo un patrimonio ambientale invidiabile - quello che da Fertilia si protrae verso Capo Caccia ricomprendendo Punta del Giglio, Porto Conte e il versante a mare fino a Porticciolo, reso possibile grazie e soprattutto l'istituzione del Parco regionale col prezioso contributo e impegno di tanti studiosi e ambientalisti, è proprio quel mondo che oggi si ribella ai vertici che occupano da qualche anno Casa Gioiosa. Si allargano, infatti, le distanze che ormai separano gli attuali gestori di Tramariglio con quel mondo che più di tutti sarebbe dovuto essere il loro sostegno e primo alleato. Da anni invece si assiste a continue polemiche, contrapposizioni e insinuazioni più o meno pesanti che gettano ombre e discredito a discapito di un intero territorio.
Le falesie, per definizione, sono pareti a strapiombo sul mare che, per effetto dell’erosione marina ed eolica, sono soggette a frane. Certo non è opportuno fermarsi proprio sotto le falesie per fare un bagno in acque profonde. Soprattutto non è opportuno farlo perché si possono disturbare le attività delle specie rare e protette nidificanti. La falesia di Punta Giglio, infatti, vanta la presenza di specie come la Berta maggiore (Calonectris diomedea), la Berta minore (Puffinus yelkouan), il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), il Gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii) e il Falco pellegrino (Falco peregrinus) che la frequentano e vi nidificano.
«Diventa quindi davvero incredibile come il Parco Regionale di Porto Conte, attraverso il progettato intervento “Mitigazione del rischio di frana in falesia di Punta Giglio” assieme a quello di “Riorganizzazione, messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio in Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana”, preferisca imbrigliare la falesia con reti metalliche per evitare rischi al traffico nautico, invece che proteggere le innegabili valenze di carattere ecologico e floro-faunistico della preziosa parete allontanando l’andirivieni delle imbarcazioni». Lo sostiene L’associazione nazionale Earth Gardeners, attraverso il suo responsabile scientifico prof. N. Emilio Baldaccini, che ha condiviso con un qualificato gruppo di accademici di varie Università italiane e Musei Naturalistici, la
petizione per chiedere il blocco dei lavori.
«Nonostante diversi soggetti ed associazioni di elevato profilo scientifico naturalistico-ambientale, dopo l’iniziale sconcerto, abbiano già manifestato viva preoccupazione per il destino della falesia, il Parco di Porto Conte continua a perseguire nel suo intento». L’associazione chiede “che i progetti possano essere opportunamente ripensati ed i relativi lavori sospesi in attesa di adeguati monitoraggi ex-ante, portando così alla disponibilità di un quadro esaustivo delle emergenze floro-faunistiche interessate, materiali indispensabili all’avvio di una procedura di VINCA (Valutazione di INCidenza Ambientale) effettiva ed appropriata.
La petizione annoveri tra i firmatari: Michela Pacifici Presidente dell'Italy Chapter della Society for Conservation Biology (Univ. La Sapienza Roma); Daniele Bigi presidente della sezione WWF Emilia Centro (Univ. Bologna); Francesco Dessì Fulgheri membro della Commmissione Fauna dell’Unione Zoologica Italiana (Univ. Firenze); Alberto Ugolini Editor in chief della Rivista Internazionale Ethology, Ecology, Evolution; Sandro Lovari già coordinatore del Caprinae Group della IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura). Nonché le firme di diversi scienziati che hanno lavorato a lungo nell'area di Capo Caccia su problematiche di migrazione degli uccelli (N. Emilio Baldaccini, Dimitri Giunchi, Enrica Pollonara, Andrea Mazzatenta) e sulla faunistica di rettili e anfibi (Paolo Agnelli).
Nella foto: presidente e direttore del Parco di Porto Conte, Tilocca e Mariani