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31 agosto 2023
La presenza Romana nella Baia della Ninfe
I turisti che amano riscoprire il passato possono visitare il complesso archeologico di Sant’Imbenia, a pochi chilometri di Alghero, ma anche recarsi nella vicina Porto Torres per conoscere la storia dell’antica colonia romana di Turris Libisonis
Tra i siti archeologici di notevole importanza che si possono visitare nel territorio di Alghero, esistono anche le testimonianze della dominazione degli antichi Romani, questo a dimostrazione che la parte nord occidentale dell’isola è stata da sempre un incrocio di culture per la favorevole posizione geografica nel Mediterraneo. Nel 238 Avanti Cristo, nel bel mezzo del periodo repubblicano, la Sardegna viene conquistata per poi entrare a far parte, undici anni dopo, delle provincie romane. La morfologia del luogo e le insenature in grado di fornire dei sicuri porti naturali spinsero i nuovi conquistatori a realizzare degli importanti centri di controllo per seguire i traffici commerciali. L’esempio archeologico più evidente è la Villa romana di Sant’Imbenia, situata nella rada di Porto Conte, a pochi chilometri dalla città, sulla strada SS127 bis in direzione Porto Conte - Capo Caccia. L’insenatura, chiamata anticamente Nymphaeus Portus dal geografo egiziano Tolomeo, ha caratteristiche favorevoli alla navigazione, in quanto facile da accedervi ed in grado di fornire approdo sicuro in caso di mareggiate. Nella rada sono stati trovati indizi di una possibile strada utilizzata per collegare i centri romani di Nure, nome che potrebbe indicare la località di Porto Ferro, e Carbia, altro sito nelle vicinanze di Alghero. La villa marittima di Sant’Imbenia era in uso tra il I ed il IV secolo d.C., anche se le successive modifiche nella struttura dell’edificio fanno presumere che sia stata utilizzata fino all’VIII secolo d.C..
Gli archeologi suppongono che il complesso fosse di proprietà di un ricco uomo romano, sicuramente appartenente all’aristocrazia del tempo o forse addirittura al governatore della provincia, che la utilizzava nei suoi momenti di svago e di riposo dalle attività mercantili, in quanto la villa espletava anche il compito di centro di raccolta di tutti i prodotti che giungevano dalle terre fertili della Nurra. Le merci venivano quindi suddivise in loco, immagazzinate e poi imbarcate per raggiungere altre terre. Durante gli scavi del complesso sono stati svelati 49 ambienti che si sviluppano lungo 133 metri sulla linea della costa. Per capire quanto fosse evoluto questo genere di costruzione, ci basti sapere che era presente addirittura un impianto termale, pavimentazioni ricche di mosaici policromi ed affreschi alle pareti. Come da tradizione romana, i disegni erano costituiti da forme geometriche ripetitive, ma anche da immagini vegetali, animali e le immancabili figure che rappresentavano gli idoli sacri e personaggi mitologici. Gli stucchi alle pareti, protetti nel tempo dal crollo del piano superiore della villa, sono ancora visibili in alcuni tramezzi, ma i più importanti sono stati collocati nel Museo Archeologico di Alghero. La villa romana può essere visitata nei mesi di aprile, giugno e settembre il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 14,30 alle 16,30. Nel mese di maggio sempre nel fine settimana dalle 9,30 alle 17,30. Dall’1 al 16 ottobre (sabato e domenica) dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 13,30 alle 15,30. Dal 17 al 31 ottobre (sabato e domenica) dalle 9,30 alle 11,00 e dalle 12,30 alle 14,00. Nei mesi di Novembre e dicembre (sabato e domenica) dalle 9,30 alle 11,00 e dalle 12,30 alle 14,00.
Ad impreziosire l’importanza della località di Sant’Imbenia non si può tralasciare il vicino complesso nuragico, anch’esso centro commerciale per il baratto dei prodotti agropastorali della zona, ma anche mercato di scambio di metalli. Nel sito sono stati ritrovati, infatti, reperti provenienti dalla Spagna, Grecia, Fenicia e dal nord Africa. Anche questi ritrovamenti archeologici sono conservati nelle sale del MUSA (Museo Archeologico di Alghero). Per chi volesse approfondire la conoscenza della storia della presenza romana nel territorio del nord ovest dell’isola può recarsi nella vicina città di Porto Torres, dove è presente il Museo archeologico nazionale Antiquarium Turritano. All’interno si possono osservare i reperti, risalenti per lo più dal I al III secolo dopo Cristo, prelevati dall’area archeologica dell’antica colonia romana di Turris Libisonis sulla quale in seguito fu edificata l’attuale Porto Torres.La colonia era l’unica città costruita da soli cittadini romani ed essendosi fregiata dell’attributo di Iulia, potrebbe essere stata fondata dallo stesso Giulio Cesare o da Ottaviano. Era presente un porto, l’acquedotto e le terme, il foro, i templi e la basilica, insomma la tipica città romana con annessi magazzini per stipare le merci che partivano direttamente per la città di Ostia. Nel museo sono presenti le ceramiche gli utensili di uso comune, statue, iscrizioni ,mosaici, affreschi, altari votivi ed urne cinerarie, tutti reperti rinvenuti nelle terme, nelle tabernae, nelle case private e nella necropoli.. L’orario di apertura dal martedì alla domenica è dalle ore 9,00 alle 20,00 (lunedì giorno di chiusura).
realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio
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