S.A.
30 agosto 2023
Quasi 5mila impianti fotovoltaici ad imprese sarde
In Sardegna sono quasi 5mila gli impianti fotovoltaici
installati nelle attività produttive. L’Isola terza in Italia per
produzione complessiva di questa energia
CAGLIARI - Sono 4.768 gli impianti fotovoltaici installati dalle imprese del manifatturiero, delle costruzioni e del terziario della Sardegna che
producono 237 GWh per autoconsumo. Da questo calcolo sono esclusi gli
impianti per la produzione di energia da vendere. Secondo l’indicatore
territoriale di intensità di diffusione degli impianti fotovoltaici
nelle imprese, ogni 1.000 addetti operanti in queste attività vengono
prodotti 0,725 MegaWatt, collocando così la regione in posizione
intermedia (9° posto tra le regioni), anche se superiore del 34,4%
alla media nazionale.
Nel 2022 la Sardegna è stata la terza regione per dinamica della
produzione complessiva di tutti gli impianti fotovoltaici installati
(residenziali, agricoli, imprese della produzione di energia elettrica
e imprese manifatturiere, costruzioni e terziario no energy) segnando
un aumento del 16,4% rispetto al 2021, superiore al +12,3% della media
nazionale e al +11,2% della media delle regioni del Mezzogiorno,
collocandosi dietro a Lazio (+19,9%) e Lombardia (+17,2%) e davanti a
Liguria (+15,1%) e P.A. Trento (+14,5%). Sono questi i dati che emergono dal dossier su “La produzione di energia fotovoltaica nelle imprese della Sardegna”, elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su dati GSE del primo trimestre di quest’anno.
Il report rileva anche come, sempre nel primo scorcio del 2023,
l’aumento della produzione rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente sia più accentuato in Sicilia (+20,3%), seguita da Sardegna
(+16,3%), Lombardia (+11,8%) e Piemonte (+9,6%), a fronte del +4,4%
medio nazionale. Nel più lungo periodo, la Sardegna è la regione italiana più dinamica per produzione con FV: nell'arco di un quinquennio, tra il 2017 e il 2022, la produzione lorda degli impianti fotovoltaici in Italia in Sardegna è salita del 34,5%, più del doppio della media nazionale
(+15,4%) e quasi il triplo della media del Mezzogiorno (+11,2%),
collocandosi davanti a Lombardia con +28,8%, Liguria con +25,7%,
Veneto con +24,9%, Friuli Venezia Giulia con +21,3%, Valle D'Aosta con
+20,8%, Provincia Autonoma di Trento con +20,7%, Lazio con +18,6%.
«Inoltre, l’attività di installazione e gestione degli impianti
fotovoltaici influenza i risultati economici delle 2.270 imprese che
in Sardegna operano in settori interessati dalla filiera FER:
installazione impianti elettrici, produzione di motori, generatori e
trasformatori elettrici, turbine e turboalternatori, produzione di
energia elettrica, recupero e preparazione per riciclaggio di rifiuti
solidi urbani, industriali e biomasse. Lo sviluppo del fotovoltaico su capannoni e immobili produttivi delle imprese – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - consente di coniugare lo sviluppo delle rinnovabili senza consumo di suolo, di cui gli impianti fotovoltaici a terra sono un fattore critico»”.
La Presidente ricorda anche l’iniziativa della Regione, in particolare
dell’Assessorato all’Industria, per lo stanziamento in Finanziaria di
70 milioni di euro per supportare imprese e famiglie
nell’autoproduzione dell’energia. “Come imprenditori, e come cittadini
– prosegue - guardiamo con particolare attenzione quelle risorse che
andrebbero a supportare doppiamente le attività produttive:
direttamente, con l’autoproduzione di energia, e indirettamente,
tramite i cittadini che dovrebbero rivolgersi agli installatori e
impiantisti. Su tale stanziamento, chiediamo tempi certi e celeri e
procedure snelle”.
Inoltre, secondo un’analisi realizzata sempre dall’Ufficio Studi
Nazionale di Confartigianato, secondo i dati ISPRA, a livello
nazionale, tra il 2006 e il 2021 la seconda causa del consumo di suolo
(non considerando i cantieri, per loro natura temporanei) è
rappresentato dagli impianti fotovoltaici terra con un consumo di
14.625 ettari (ha), collocandosi dietro agli edifici con 18.206
ettari. «L’inclinazione degli imprenditori sardi verso il fotovoltaico –
continua – va sostenuta con interventi strutturali pensati per le
realtà produttive. L’utilizzo dei fondi del PNNR, deve essere
ripensato in quest’ottica, altrimenti rischiamo di perdere
un’opportunità straordinaria»”.
Sempre secondo il dossier di Confartigianato Sardegna, nell’Isola la
quota di potenza installata su impianti Fotovoltaici a terra è del
40%, superiore al 34% medio nazionale, a fronte del restante 60%
riferito a impianti collocati su edifici, capannoni, tettoie, serre e
su altre superfici. Inoltre, la nota trimestrale del GSE indica come
al 31 marzo 2022 la superfice lorda occupata dagli impianti a terra in
Sardegna sia di 638,9 ettari (ha), con una incidenza della superfice
occupata dai pannelli rispetto alla superficie agricola utilizzabile
dello 0,05%, inferiore alla media Italia dello 0,13%.
“Lo sviluppo del Fotovoltaico per le imprese – aggiunge Daniele Serra,
Segretario di Confartigianato Sardegna - consente di ridurre il gap di
competitività esploso nella crisi energetica, la quale ha determinato
nel 2022 un extra costo dell'energia elettrica e il gas per le micro e
piccole imprese sarde di quasi 500milioni di euro accertati nel primo
semestre e di circa 900 stimati alla fine dell’anno”.
Una recente indagine dell’Associazione Artigiana ha anche messo in
luce come la crisi energetica abbia impattato duramente sulle imprese
sarde, soprattutto su quelle di piccole e medie dimensioni, 95mila in
tutta l’Isola, con una escalation dei prezzi dell'elettricità e del
gas che ha provocato una impennata dei costi determinando un aumento
del +147,1% rispetto al 2021. Per questo le piccole e medie realtà
hanno adottato 6 soluzioni per continuare essere presenti sul mercato
e a lavorare: aumento dei prezzi, riduzione margini di profitto,
autoproduzione di elettricità, efficientamento impianti,
rinegoziazione dei contratti e, purtroppo, anche la riduzione e la
sospensione dell’attività.
«Il caro energia, che ha colpito imprese e famiglie, ci deve far
capire che è fondamentale ottimizzare il consumo di energia attraverso
interventi comportamentali e, soprattutto, con le nuove tecnologie –
proseguono Lai e Serra - la transizione verso le energie rinnovabili e
le tecnologie a basse emissioni di carbonio è una delle scelte
decisive che la nostra Regione, così come tutto il nostro Paese, deve
fare. Dobbiamo compiere scelte lungimiranti, coraggiose e decise sulla
base degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione”. “Per questo –
concludono Presidente e Segretario - l’energia rinnovabile
rappresenta, a oggi, uno dei pochi alleati considerata la scarsa
disponibilità di risorse fossili della nostra regione e del nostro
Paese».
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