S.A.
16 agosto 2023
Alghero senza fuochi d´artificio: scoppia la polemica
Lo hanno atteso in tanti nei vari punti di osservazione della città e in moti hanno immortalato l'attesa sui social. Dal Porto al Balaguer e fino al Lido, turisti e residenti erano in fila e con i visi all'insù ad aspettare il gioco di luci, colori e botti che non è mai arrivato, perché in realtà non programmato
ALGHERO - Non c'è Ferragosto senza la sua polemica e quest'anno in Riviera del Corallo esplode quella sui fuochi d'artificio. Il "tradizionale" spettacolo pirotecnico che accompagna la notte del 15 agosto ad Alghero non c'è stato. Lo hanno atteso in migliaia nei vari punti di osservazione della città e hanno immortalato l'attesa in altrettanti post sui social. Dal Porto al Balaguer e fino al Lido, turisti e residenti erano in fila e con i visi all'insù ad aspettare il gioco di luci, colori e botti che non è mai arrivato. In realtà l'appuntamento non è mai stato programmato e annunciato nel calendario degli eventi dell'estate in corso. Ma secondo alcuni rumours i fuochi ci saranno alla festa del Patrono di San Michele, come già avvenuto in un paio di occasioni negli anni passati.
Una scelta che fa sempre discutere quella di non seguire una tradizione consolidata da parte dell'Amministrazione comunale che non è piaciuta a tanti. Lapidario il consigliere comunale dell'Opposizione Valdo Di Nolfo che commenta: «i fuochi d'artificio non mi hanno mai entusiasmato. Ma non comunicare che la tradizione quest'oggi non verrà rispettata è una scelta assurda. Praticamente l'amministrazione ha preso in giro un sacco di persone che si sono organizzate per vederli». Rincara la dose il collega Pietro Sartore: «la cosa riprovevole tra il furbo e lo squallido non è che non si facciano i fuochi ma che l'amministrazioen giochi sull'equivoco non comunicando nulla e prendendo in giro algheresi e turisti».
Non sono più morbidi altri due esponenti della politica algherese e in passato già assessori in Regione e Provincia. Da una parte Antonio Costantino tra gli "inventori" del Cap d'Any che senza mezze misure parla di «città allo sbando» dove non si valorizzano e migliorano le tradizioni; dall'altra Enrico Daga, imprenditore e in corsa per la carica a sindaco qualche anno fa, che riporta l'attenzione su un'ampia riflessione che deve aprire chi governa: «ci potrà salvare solo uno sforzo continuativo nella direzione della qualità totale. Bisogna cambiare i paradigmi».
Nella foto: le persone alla Passeggiata Busquet in attesa dei fuochi
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