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8 agosto 2023
Il Portus Sardiniae apre con Tinteri
Il Portus Sardiniae di Porto Torres apre al pubblico per la mostra di Odo Tinteri sulle migrazioni. L´evento è organizzato dal Comune di Porto Torres, insieme al CISEI - Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana, all´Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, e al ministero della Cultura
PORTO TORRES - Si intitola “Migrazione e Uomoterra” la mostra di pittura di Odo Tinteri allestita a Porto Torres nel Turris Libisonis Portus Sardiniae, l’antico Porto Romano i cui scavi sono stati aperti per l’occasione al pubblico. Le opere, recentemente esposte nel Palazzo della Borsa di Genova con grande successo di pubblico, affrontano il tema delle migrazioni secondo l’ottica di un artista che è stato a sua volta migrante. L'evento è organizzato dal Comune di Porto Torres, insieme al CISEI - Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana, all'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, e al ministero della Cultura rappresentato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Sardegna e dalla Direzione Regionale Musei Sardegna. L’esposizione, sotto la scalinata tra la Stazione marittima e il Molo sud, sarà visitabile gratuitamente fino al 20 agosto dalle 10 alle 19.
Come location è stato scelto un luogo simbolo: sotto la gradonata che collega la banchina del molo sud con la stazione marittima, le indagini condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici vent’anni fa avevano permesso di mettere in luce diverse strutture di età romana. Si tratta di costruzioni portuali, di edifici con pavimento a mosaico, dei resti della rete viaria che collegava il porto con il cuore della Colonia Romana di Turris Libisonis. Questa antica porta della Sardegna rappresenta quindi lo spazio ideale per affrontare il tema delle migrazioni, dell’accoglienza e dell’incontro tra culture e identità diverse.
Nel presentare la mostra, Odo Tinteri sottolinea come la migrazione sia una storia antica come l’uomo: «I migranti rassomigliano tutti, anche se il colore della loro pelle è diversa. Parlano la stessa lingua, senza parole. Il mare è stato culla delle loro speranze e spesso tomba dei loro sogni. Non so raccontare le cause della disperazione. Sono montagne che cadono addosso, sono cieli di piombo, sono spacchi abissali nel terreno rovente. Non so è la fame o l’anelito di vita diversa. So che scappano e che alzando braccia al cielo chiedono aiuto. Gli uomini tutti, sono migranti che devono fare i conti con la Natura. Siamo tutti migranti in questa terra. Siamo natura e ce ne siamo dimenticati. Siamo terra e ci siamo dimenticati che terra diventeremo. Ci commoviamo per la sua bellezza e invece che amarla la maltrattiamo, confondendo l’amore con la violenza».
Il sindaco Massimo Mulas ringrazia l’artista per aver voluto esporre la mostra nella sua città natìa: «L’opera di Odo Tinteri è conosciuta e acclamata in tutto il mondo, e ci riempie di orgoglio il fatto che periodicamente voglia condividere le sue creazioni con la comunità turritana. Così è stato con le opere che ci ha regalato e che arricchiscono il nostro lungomare (il ciclo dedicato ai Martiri turritani e l’Abbraccio collocato nella Rocca Manna di Balai) e con questa mostra che è stata accolta con tutti gli onori a Genova. Lo ringraziamo anche perché affronta un tema che a noi è molto caro: la nostra è una città portuale e per definizione è luogo di incontro e scambi. Ci teniamo che mantenga la sua natura di comunità accogliente, luogo che non ha paura di chi è portatore di una identità diversa».
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