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4 luglio 2023
«Reflui, prodotti a marchio Parco a rischio»
Comitati di borgata contro il Parco di Porto Conte. I reflui del depuratore di San Marco riaccendono le polemiche mai realmente sopite con i vertici di Tramariglio, da tempo ormai al centro di complicati rapporti con istituzioni e cittadini
ALGHERO - «A seguito delle recenti dichiarazioni del Consorzio di Bonifica della Nurra riguardo lo stop ai fini irrigui delle acque reflue depurate a San Marco con conseguente immissione delle stesse nella laguna del Calich, ed a seguire le dichiarazioni del Direttore del Parco Regionale di Porto Conte che minaccia azioni legali per il danno che ciò comporterebbe alla laguna del Calich, ci viene spontaneo pensare che al Dott. Mariani nulla importa della sicurezza e della salute di chi consuma i prodotti agricoli coltivati con l'utilizzo dei reflui (ad oggi non certificati) miscelati ad acque grezze». Dopo Maristella è Antonio Zidda, Presidente CdB Sa Segada-Tanca Farrà a scagliarsi contro il parco e i suoi vertici, ormai oggetto continuo di polemiche.
«Il Dott. Mariani fa bene a preoccuparsi della salvaguardia della laguna del Calich, ma nella stessa maniera dovrebbe preoccuparsi anche della salvaguardia e della sicurezza delle centinaia di aziende agricole che si troverebbero ad irrigare i propri prodotti con dei reflui (seppur miscelati ad acque grezze) che ad oggi non risultano certificati in quanto non è stato aggiornato da parte di Abbanoa il Piano di Gestione come da regolamento UE n.741 del 2020. Vogliamo ricordare al Dott. Mariani infatti, che diverse di queste aziende godono proprio del Marchio del Parco, Marchio di qualità della Rete dei Parchi e delle Aree Protette del Parco di Porto Conte, che viene rilasciato solo ad imprese in possesso di standard qualitativi certificati secondo rigorosi protocolli di sostenibilità ambientale dei processi produttivi».
«Non vogliamo neanche immaginare la figura che farebbe il Parco se qualcuna di queste aziende "certificate" a causa dei reflui non certificati e miscelati ad acque grezze dovesse malauguratamente mettere in commercio prodotti che si rivelerebbero dannosi per la salute pubblica. Ringraziamo invece il Consorzio di Bonifica della Nurra che ha dimostrato di avere a cuore la sicurezza e la salute dei propri consorziati e non solo. Per finire ci auspichiamo che la situazione sia realmente risolta come annunciato nel giro di 15gg poiché lo stop comporterebbe una grave perdita per il comparto agricolo che si ritroverebbe a dover affrontare la stagione con milioni di metri cubi d'acqua in meno con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe» chiude Zidda.
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