L´interrogazione, che vede come primo firmatario l´on. Marco Tedde, indica al Presidente della Giunta regionale un complesso di norme europee, nazionali e regionali, da applicare per poter escludere dall´applicazione della Direttiva Bolkestein il futuro affidamento delle grotte sarde
ALGHERO - A distanza di pochi giorni dall'allarme lanciato dal consigliere regionale Marco Tedde [
LEGGI], ora il Gruppo di Forza Italia presenta al Presidente della Giunta Regionale una circostanziata interrogazione sul tema della futura gestione delle grotte sarde. Gli azzurri con l'atto di sindacato ispettivo propongono alla Giunta regionale ipotesi di soluzioni normative per evitare che le Grotte sarde appartenenti al Demanio marittimo vengano messe a gara. L'interrogazione, che vede come primo firmatario l'on. Marco Tedde, indica al Presidente della Giunta regionale un complesso di norme europee, nazionali e regionali, da applicare per poter escludere dall'applicazione della Direttiva Bolkestein il futuro affidamento delle grotte sarde.
L'atto di sindacato ispettivo viene proposto in quanto secondo la Regione la concessione della Grotta di Nettuno a favore del Comune di Alghero, sulla base della Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (Direttiva Bolkestein) e alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, scadrà il 31 dicembre 2023 e deve essere messa a gara così come le concessioni delle altre grotte sarde appartenenti al Demanio. Secondo il consigliere regionale Marco Tedde «la Sardegna e i Comuni non possono rischiare di perdere la gestione delle grotte e che l'affidamento delle grotte venga deciso a seguito di gare pubbliche. La gestione imprenditoriale privata votata al legittimo tornaconto economico rischia di ledere in maniera profonda lo stesso “corredo genetico - storico” della nostra isola».
A tal fine l'ex sindaco di Alghero ed i colleghi del Gruppo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle Grotte (a seguito di procedura competitiva) propongono al Presidente Solinas una serie di soluzioni normative e una rapida interlocuzione con il Governo centrale. Evidenziando a chiare lettere che la Direttiva Bolkestein non riguarda la liberalizzazione dei servizi d’interesse economico e non economico generale riservati a enti pubblici o privati. Fra i quali dovrebbe essere annoverata la gestione delle grotte. Ma il Gruppo di FI segnala anche che comunque il Decreto legislativo del 2010 che attua la Direttiva Bolkestein dispone che allorché sussistono motivi imperativi di interesse generale l’accesso e l’esercizio di un'attività di servizio possono essere subordinati al rispetto di alcuni requisiti.
E che la stessa Direttiva Bolkestein annovera fra i «motivi imperativi d’interesse generale» i motivi riconosciuti come tali dalla giurisprudenza della Corte di giustizia, tra i quali la tutela dell’ambiente e la conservazione del patrimonio nazionale storico ed artistico. «Con l'interrogazione chiediamo all' Amministrazione regionale di promuovere in tempi brevissimi ogni necessario procedimento amministrativo e ogni opportuna interlocuzione col Governo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte sarde a mezzo di gara competitiva, consentendo ai comuni di tutelarle, promuoverle e valorizzarle. O, in subordine, di determinare regole di gara stringenti e coerenti con le esigenze di protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale ai sensi dell’art. 12 dalla Direttiva Bolkestein» chiude l'ex sindaco di Alghero.