S.A.
16 giugno 2023
Giornata del rifugiato a Porto Torres
Il Parco di San Gavino ospiterà diversi appuntamenti: la presentazione del libro “Sconfinate frontiere", il Laboratorio interculturale di giochi per bambini, la realizzazione ed esposizione di opere artistiche per la pace e i diritti, una Cena multietnica e un concerto di musiche del mondo
PORTO TORRES - Un grande cuore intorno al porto, per definizione luogo di ingresso e accoglienza. Con questa immagine è stato presentato oggi il programma della Giornata del Rifugiato che sarà celebrata a Porto Torres il prossimo 20 giugno in concomitanza con le cerimonie previste in tutto il mondo. Dalle 17 il Parco di San Gavino ospiterà diversi appuntamenti: la presentazione del libro “Sconfinate frontiere", il Laboratorio interculturale di giochi per bambini, la realizzazione ed esposizione di opere artistiche per la pace e i diritti, una Cena multietnica e un concerto di musiche del mondo. L'iniziativa è promossa dal Comune di Porto Torres insieme ad Arci Mediterraneo che gestisce il Progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) di Porto Torres, sotto l’egida del Servizio Centrale del Ministero dell’Interno.
Il calendario della Giornata è stato presentato nel corso di una conferenza stampa presieduta dall'assessora alle Politiche sociali Simona Fois, insieme a Maria Letizia Meridda e Franco Uda di Arci Mediterraneo e al dirigente dei Servizi sociali Flavio Cuccureddu. Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2001 in occasione del 50° anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo Status dei Rifugiati. Ogni anno, in questa occasione, vengono organizzati eventi in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica e la società civile sulla condizione di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati che sono costretti a fuggire dalla propria casa e dal proprio paese a causa di conflitti, persecuzioni e, sempre più, a causa degli effetti del cambiamento climatico.
«Mentre in tutto il mondo ci si prepara ad rendere omaggio alle persone rifugiate e sfollate - spiegano gli organizzatori di Arci Mediterraneo - e l’Europa sembra non trovare alcuna politica condivisa su un dibattito che ormai si trascina dal 2015, il conflitto in Ucraina e la situazione in Libia – dove migranti e richiedenti asilo continuano ad essere soggetti a trattamenti inumani e degradanti, senza che né l’Italia né l’UE agiscano per evitarlo – ci invitano a riflettere sulla responsabilità che ogni cittadino ha verso un impegno quotidiano dal basso e in dialogo con le Istituzioni locali per combattere regimi di esclusione ed esternalizzazione delle frontiere a partire dal nostro Paese. La Sardegna è una delle regioni in cui i progetti di accoglienza sono meno diffusi: pochi sono tutt’oggi i Comuni ad aver dato la disponibilità verso questo tema. Tra questi l’Amministrazione comunale di Porto Torres ha, sin dal 2016, attivato un progetto di seconda accoglienza attraverso la rete SAI e attualmente gestito dall’impresa sociale Arci Mediterraneo, che oggi ha una capienza complessiva che può raggiungere i 42 beneficiari, tra uomini adulti e nuclei monoparentali».
Attualmente il Progetto SAI di Porto Torres ospita 32 rifugiati: la gran parte adulti provenienti da Afghanistan, Siria, Maghreb e Africa Subsahariana. Gli ospiti sono coinvolti in attività lavorative, sociali, sportive e di cittadinanza attiva mentre i minori frequentano le scuole cittadine. «Porto Torres è fiera del progetto SAI perché conferma la vocazione millenaria all'accoglienza - dichiara l'assessora Fois - con questo evento vogliamo sensibilizzare la comunità sull'importanza di conoscere persone e culture altre che oggi sono parte del tessuto sociale della città turritana. Invitiamo tutta la cittadinanza a venire al Parco di San Gavino per conoscere da vicino chi vive e lavora nella nostra città dopo aver affrontate una migrazione dolorosa e traumatica».
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