S.A.
14 giugno 2023
Wwf: cetacei nel canyon di Castelsardo
Il programma ha previsto un’attività di ricerca, con tecnologie innovative a livello internazionale, per indagare sull’eventuale presenza di cetacei nella profonda gola che, dal centro del golfo scende dalla scarpata continentale in direzione nord-ovest
CASTELSARDO - Si è svolta nei giorni scorsi, parallelamente alle celebrazioni per la Giornata Mondiale degli Oceani 2023, con esito più che soddisfacente, la prima missione scouting del progetto “Sardegna, i giganti dimenticati” creato da R!SE in collaborazione con il WWF Italia e l'Amministrazione Comunale, dedicato alla prima ricerca sui cetacei che si tiene nel Canyon di Castelsardo, dal lontano 1984. Il programma ha previsto un’attività di ricerca, con tecnologie innovative a livello internazionale, per indagare sull’eventuale presenza di cetacei nella profonda gola che, dal centro del golfo scende dalla scarpata continentale in direzione nord-ovest. Per le ricerche dei mammiferi marini, a bordo di una barca generosamente messa a disposizione da Boomerang, un'agenzia charter di Olbia, sono stati impiegati droni aerei, idrofoni, kit di rilevamento del DNA ambientale (eDNA) e droni subacquei.
Sono stati proprio gli idrofonisti, Sara Ferri e Gerardo Sorrentino della stazione zoologica Anton Dohrn, tra i più importanti enti di ricerca internazionali nel settore della biologia marina, a confermare quanto più volte avvistato e segnalato dai pescatori locali, Michele Cimino fra tutti che ha fattivamente collaborato con il gruppo di ricerca.
Nel canyon di Castelsardo ci sono i mammiferi marini. «È stato emozionante avvertire dall'idrofono il clic del capodoglio - racconta Laura Pintore, biologa esperta di megafauna marina per il WWF che con Giulia Prato capo programma Oceani, ha condotto le ricerche - in 4 giorni abbiamo registrato la presenza di cetacei per ben 7 volte».
L’associazione R!SE, diretta da Lorenzo Colantoni, ha inoltre messo a disposizione un team di filmmaker, Marco Barretta e Federico Cornacchia, che seguiranno le diverse fasi del progetto, per raccontarlo in un documentario conclusivo che verrà distribuito tramite canali e media partner di livello nazionale e internazionale.
La presenza di balene nel mare nostrum ha una funzione fondamentale, per la produzione di ossigeno e la cattura dell’anidride carbonica. Le loro feci, ricche di minerali, azoto e ferro, sono infatti il principale nutrimento per il fitoplancton che contribuisce ad immettere nell’atmosfera il 50% dell’ossigeno presente sul pianeta ed a catturare miliardi di tonnellate di co2, l’equivalente di quattro foreste amazzoniche.
«La nostra amministrazione riconosce l’importanza della tutela dei mammiferi marini presenti nelle nostre acque e ci impegniamo a portare avanti azioni concrete per la loro salvaguardia – commenta il sindaco Antonio Capula – puntiamo sull’ambiente sia per la sua tutela che per la possibilità di una sua valorizzazione in chiave turistica. Il suggestivo Whale Watching nel santuario Pelagos è già una realtà in Liguria e potrebbe diventarlo anche da noi». La Città aveva aderito, a suo tempo, anche al progetto di ricerca denominato, Sardegna Nord Cetacei, promosso dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Sassari, con lo scopo proprio di monitorare, attraverso un equipaggio composto da veterinari, naturalisti e biologi marini, la presenza di cetacei nel Nord Sardegna e valutare il loro stato di salute, ed ha preso parte, come unico comune sardo presente, nello scorso mese di Marzo, al Monaco Ocean Week 2023, il forum della Pelagos Initiative, dedicato interamente al Santuario.
Il Canyon di Castelsardo fa inoltre parte delle "10 aree per la protezione nuova e rafforzata", individuate dal WWF in Italia, l'unica in Sardegna insieme al Santuario di Caprera.
Il progetto ”Sardegna, i giganti dimenticati” ha ricevuto il sostegno della Fondazione Sardinia Film Commission, della QYSEA, azienda che produce droni subacquei ed è gestito da R!SE, un progetto di comunicazione ambientale, che conta su un team di autori specializzati in collaborazioni attive con, tra gli altri, National Geographic, Rai e La Repubblica che propongono un nuovo approccio e nuovi strumenti per spiegare in maniera chiara le grandi sfide ambientali di oggi, dalla geopolitica della transizione energetica fino alla drammatica scomparsa della biodiversità.
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