S.A.
12 giugno 2023
Apprendistato: Sardegna fanalino di coda
In Sardegna calano le assunzioni con l’apprendistato: Isola ultima in Italia. E le aziende aspettano ancora i contributi per il 2016

CAGLIARI - In Sardegna cala ancora l’utilizzo dell’apprendistato nelle imprese. Lo scorso anno, infatti, solo 2.747 giovani sardi sono entrati nel mondo del lavoro con questo particolare contratto su un totale di
75.858 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Tale dato pone la
nostra regione all’ultimo posto nazionale, subito dopo il Molise (5,8)
e la Basilicata (6,0). In testa, al contrario, l’Umbria dove si
contano 17,6 nuovi rapporti di apprendistato ogni cento nuovi rapporti
attivati per under 30; segue il Piemonte con 14,7. Tutto contro la
media nazionale del 10,7%.
Secondo l’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, sui
dati INPS, nel 2022 nell’Isola si sono contate solo 3,6 nuove
assunzioni con l’apprendistato ogni 100 nuovi rapporti attivati. Nel
2018 nell’Isola i contrattualizzati furono 6,7 su 100. A livello provinciale, la migliore delle province sarde è Oristano
(97esima posizione), con 245 assunzioni con apprendistato (5,7
assunzioni ogni 100); segue Cagliari (99esima) con 1.131 (5,6), Nuoro
(104esima) con 293 (3,8), Sassari-Gallura (106esima) con 827 (2,5) e
Sud Sardegna (107esima) con 251 (2,4).
Per ciò che riguarda la formazione del personale, il 23% delle aziende
sarde (9a posizione in Italia) ha provveduto a istruire e aggiornare i
propri dipendenti facendoli partecipare a specifici percorsi
formativi, contro una media italiana è del 22,4%. Per ciò che concerne
i tirocini, il 9% delle realtà isolane ha ospitato una o più persone
(media nazionale 12,5%); sul totale il 3,2% dei tirocinanti è dato
dall’alternanza scuola-lavoro. «In Sardegna, continuiamo a ripeterlo, bisogna continuare a puntare sull’apprendistato per preparare i giovani ad entrare nel mercato del lavoro - sottolinea Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è necessario rilanciare questa “palestra” nella quale i giovani studiano e lavorano, anche per soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte anche dalla rivoluzione digitale».
Manca di tutto: da chi opera nell’ambito digitale e ICT, come i
progettisti di software, gli amministratori di sistema, gli analisti e
i tecnici programmatori, passando per gli autisti di camion, gli
operai edili specializzati in risparmio e riqualificazione energetica,
gli elettricisti, i meccanici, i meccatronici e i riparatori di
autoveicoli, gli idraulici, i saldatori, gli assemblatori e cablatori
di apparecchiature elettriche senza dimenticare gli estetisti, gli
acconciatori e i cuochi. Inoltre, nel 2022 le imprese sarde hanno impiegato in media 3,3 mesi con i tempi allungatisi fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati anche se per migliaia di altre figure altamente professionalizzate occorre oltre 1 anno di ricerca.
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