Carlo Mannoni
5 giugno 2023
L'opinione di Carlo Mannoni
Le inaugurazioni mancate ad Alghero
Il sindaco di Alghero è spesso messo sotto critica dalle opposizioni in consiglio comunale per il suo accentuato presenzialismo nelle cerimonie di inaugurazione di qualcosa di pubblico o privato, materiale o immateriale, compiuto o da compiere. È indubbio che lo stesso sindaco non disdegni i cerimoniali, con la fascia tricolore indosso e le immancabili forbici d'ordinanza impugnate: basta andare su youtube e se ne ha la prova in una vasta gamma di interviste e dichiarazioni nelle quali non ha cittadinanza il dubbio o la riflessione problematica, perché ad Alghero tutto funziona o funzionerà al meglio e non potrebbe essere altrimenti per un diritto di supremazia o esclusiva, retaggio di chissà quale storico editto o bolla religiosa gelosamente e segretamente conservate in Comune e in Cattedrale. O meglio per il supremo volere della natura che, nella sua incommensurabile generosità, si sarebbe presa cura in via esclusiva della città.
Tuttavia, a pensarci bene il sindaco si comporta più o meno come tutti i primi cittadini (diciamo che si colloca nella media) e non c'è da sorprendersene più di tanto. Il fatto è che, una volta, certe notizie apparivano sulla carta stampata per una sola giornata e in cronaca locale, poi più niente. Ora non più, perché le informazioni si stabilizzano nella rete che le trasferisce ovunque e per un tempo indefinito. Cosicché in qualsiasi momento, in base all'algoritmo deputato, ci si può imbattere nel Conoci sindaco nelle sue diverse apparizioni e fogge istituzionali, col piacere dei suoi sostenitori, il muso storto degli oppositori e l'indifferenza di chi dell'amministrazione cittadina non si cura o si cura poco. Lascio per ultimo gli infastiditi, come la vecchia signora sassarese che ai primi degli anni sessanta, davanti alle ripetute apparizioni nel telegiornale della sera di Antonio Segni, allora Presidente della Repubblica, si spazientiva non poco per le frequenti, inattese e non desiderate visite a casa sua del suo illustre amico d’infanzia “Antonino”.
Insomma, le inaugurazioni sono e saranno inevitabili come le eclatanti esclamazioni sugli eventi “unici” o addirittura “storici” di cui Alghero, secondo gli amministratori di turno, è o sarà protagonista. Così come altrettanto inevitabile è e sarà la costante presenza del sindaco sui media, con l’immagine proposta che si farà realtà a prescindere dalla corrispondenza o meno a quest'ultima. Ci vorrebbe tuttavia, ogni tanto, qualche inaugurazione al contrario, a ricordarci ciò che attende di essere portato a temine, ciò che non si è ancora intrapreso o ciò che non si è neanche pensato di avviare. Di casi ce ne sono tanti, basta guardarsi attorno; non c’è che da scegliere, compreso tutto ciò che da anni attende invano l'attenzione e le correzioni e i rimedi dell'intervento pubblico. Provate a immaginarlo il sindaco, in tali circostanze, con tanto di palchetto, accessori d'ordinanza multicolori e i rituali discorsi retorici che inaugura la marea gialla a Maria Pia, le case popolari rimaste un sogno o le vie, non poche, disastrate della città. Obbligherebbe tutti, lui per primo, a una profonda riflessione e a spiegare alla cittadinanza il perché delle cose da farsi e non fatte.
*Scrittore
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