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S.A. 25 maggio 2023
Trapianto posidonia nel mare di Porto Torres
Il lavoro, articolato in diverse fasi, ha previsto il prelievo delle piante dall’imboccatura del porto, lo spostamento a terra per la selezione delle talee ed il trasporto nell’area di Abbacurrente per il trapianto, effettuato manualmente, su 250 geostuoie biodegradabili, per un’area di oltre 11.500 metri quadrati di fondale
Trapianto posidonia nel mare di Porto Torres

PORTO TORRES - L’intervento, previsto dal Decreto Via del Ministero dell’Ambiente, è propedeutico ai lavori dell’Antemurale. È il più grande trapianto di posidonia oceanica finora realizzato nel Mediterraneo. Un intervento certosino, in ottemperanza alle prescrizioni del Decreto VIA del Ministero dell’Ambiente, propedeutiche alla realizzazione dell’Antemurale di Porto Torres. Nell’arco degli ultimi 10 mesi, oltre 140 mila talee, distribuite su una superficie di 7 mila metri quadri nell’area di cantiere dell’opera, sono state espiantate e reimpiantate in una zona più idonea della costa. Un intervento unico nel suo genere, quello previsto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, nell’accordo di ricerca con il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari, la partecipazione delle aziende SEALIVES e I 7 MARI, la supervisione della Capitaneria di Porto ed il monitoraggio di ISPRA e Arpa Sardegna.

Il lavoro, articolato in diverse fasi, ha previsto il prelievo delle piante dall’imboccatura del porto, lo spostamento a terra per la selezione delle talee ed il trasporto nell’area di Abbacurrente per il trapianto, effettuato manualmente, su 250 geostuoie biodegradabili, per un’area di oltre 11.500 metri quadrati di fondale. Proprio per garantirne la proliferazione, la nuova area di dimora della posidonia è stata interdetta alla pesca e all’ancoraggio con apposita ordinanza della Capitaneria di Porto. A prosecuzione degli interventi previsti dalle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente, la società Sales, aggiudicataria dei lavori di realizzazione dell’Antemurale, provvederà, già nei prossimi giorni, e sempre per conto dell’AdSP, al posizionamento di 6 dissuasori antistrascico a protezione dell’area di piantumazione e 15 del parco. Il ripopolamento ittico sarà completato con il posizionamento, nei fondali delimitati dai dissuasori, di 75 moduli in cemento stampati in 3D, che riprodurranno l’habitat naturale delle specie presenti nel parco.

L’intera area oggetto degli interventi sarà sottoposta ad un monitoraggio di 5 anni. Passaggi, questi, che precedono gli interventi di salvaguardia del fortino militare della II Guerra Mondiale del molo di Levante e lo spostamento della Madonnina e che partiranno contestualmente alla definitiva consegna dei lavori dell’Antemurale, per i quali si attende il rinnovo del documento di Valutazione di Impatto Ambientale, sottoposto dall’AdSP, per gli aggiornamenti, al Ministero dell’Ambiente nel mese di gennaio. «Con lo spostamento della prateria di posidonia abbiamo finalmente completato una parte molto lunga, complessa ed onerosa delle attività previste dal Decreto VIA per l’avvio del cantiere dell’Antemurale – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Decreto VIA che ha gravato l’Autorità di Sistema Portuale di interventi talvolta troppo gravosi e dispersivi rispetto all’obiettivo finale che è quello della realizzazione dell’opera. Si è, comunque, ottemperato con un’attività finora unica nel Mediterraneo, particolarmente virtuosa per i positivi effetti sulla salute del nostro mare e che terremo sotto monitoraggio per i prossimi 5 anni. Il nostro obiettivo principale resta comunque quello di avviare, nell’immediato, il cantiere, il cui via libera è subordinato al rilascio dell’aggiornamento al decreto VIA, in elaborazione, dal mese di gennaio, da parte del Ministero dell’Ambiente».
19:28
La Regione ha deciso che i contributi andranno prima ai Comuni che riposizionano la Posidonia in spiaggia e solo secondariamente a chi decide di disfarsene presso un impianto, proprio come Alghero è costretta a fare per la straordinarietà dei depositi: la denuncia del consigliere Gianni Martinelli



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