Michele Cossa
23 maggio 2023
L'opinione di Michele Cossa
Il Governo resta assente sull´insularità
L’attuazione del principio di insularità non si ottiene schiacciando un interruttore. Ma non abbiamo raccolto 200mila firme e superato quattro passaggi parlamentari per sentire il ministro Calderoli che viene a dirci che bisogna riempirlo di contenuti. Alla Sardegna spetta di focalizzare il tema, enuclearne i contenuti, elaborare politiche e proposte operative, individuare i meccanismi per valutarne l’efficacia, a partire dallo snodo di tutto, l’accessibilità. Ma al Governo spetta l’altro pezzo, senza il quale stiamo parlando di aria fritta: trovare le risorse e attivare gli strumenti normativi e di programmazione necessari. Finché il Governo non capisce questo non vedo come possa parlare di autonomia differenziata. Il Governo nazionale ha il dovere di affrontare prima le criticità che frenano lo sviluppo della Sardegna, cagionate in grandissima parte da una condizione geografica non superabile. L’insularità non è la premessa per ulteriori forme di assistenzialismo ma casomai per il superamento dell’assistenzialismo e per una piena assunzione di responsabilità: è il motivo per il quale non ci spaventa la sfida che è alla base del regionalismo differenziato, la sfida del merito e della qualità dell’amministrazione, che abbraccia tutti gli aspetti della vita delle persone e delle imprese. E che costa molto caro ai contribuenti, schiacciati dalle tasse. Peccato che nei primi atti del Governo (prima bozza del dl sulle autonomie differenziate - legge di bilancio - rapporto sulla politica di coesione - DEF) l’insularità non è stata presa nemmeno in considerazione. Sappiano però che su questo non faremo sconti.
*Presidente della Commissione speciale regionale per l’insularità
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