S.A.
17 maggio 2023
Lotta alle cavallette, esperti Fao in Sardegna
18mila gli ettari colpiti in questi mesi dopo la prima schiusa delle uova, contro i 6mila previsti dai tecnici dell´agenzia Laore. Sopralluogo degli esperti Fao il 29 maggio
CAGLIARI - Gli esperti della Fao saranno in Sardegna il 29 maggio prossimo per un sopralluogo nelle zone più infestate dalle cavallette, una piaga che da anni colpisce l'Isola ma che è diventata emergenza dal 2022: 65mila gli ettari invasi dalle locuste lo scorso anno tra il Nuorese, il Sassasere e l'alto Oristanese. E quest'anno potrebbe andare anche peggio: sono infatti 18mila gli ettari colpiti in questi mesi dopo la prima schiusa delle uova, contro i 6mila previsti dai tecnici dell'agenzia Laore.
L'arrivo degli scienziati dell'organizzazione delle Nazioni Uniti per l'alimentazione e l'agricoltura - partiranno la mattina del 29 dal centro operativo di Noragugume per una valutazione sul campo delle attività - è stato annunciato in occasione di un incontro in videoconferenza tra due dei massimi esperti della Fao, l'assessora regionale Valeria Satta, il commissaio di Laore, l'agenzia che coordina gli interventi di disinfestazione, e il prefetto di Nuoro Gianfranco Dionisi.
«La gestione dell'emergenza cavallette messa a punto dalla Regione e dall'agenzia Laore è ottimale e sta proseguendo secondo gli obiettivi prefissati: ce lo dicono gli esperti della Fao - conferma l'esponente della giunta Solinas - Da dicembre, Regione e Laore collaborano con l'organizzazione, che oggi afferma che la strada intrapresa è quella giusta per sconfiggere il problema e allo stesso tempo salvaguardare l'ecosistema. Il nostro obiettivo - precisa l'assessora dell'Agricoltura - non è infatti quello di sterminare le cavallette, ma di ridurre il fenomeno invasivo ad una misura tale da non creare difficoltà alle popolazioni e agli allevatori come invece sta avvenendo da anni».
«Gli esperti Fao hanno espresso apprezzamento per la nostra attività che non è facile - spiega il commissario di Laore - viste le notevoli dimensioni del fenomeno, i ritardi accumulati negli anni e la mancata prevenzione. Parliamo di una piana per tanti anni industrializzata e poi abbandonata, di mancate lavorazioni dei terreni e di sovrapascolamento. Ora insieme agli scienziati della Fao stiamo studiando un percorso per conciliare le esigenze degli agricoltori con la lotta alle cavallette attarverso prodotti chimici e biologici».
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