Cor
2 maggio 2023
Stintino: A Ishtar la gara del Quarantennale
Un Trofeo Presidente della Repubblica davvero speciale quello dei quarant’anni dalla prima storica regata stintinese del 1983, e così la gara del Quarantennale ha visto in mare veterani dei primi lontani anni confrontarsi con nuovi appassionati nel corso di due belle giornate di sole e vento
STINTINO - Un Trofeo Presidente della Repubblica davvero speciale quello dei quarant’anni dalla prima storica regata stintinese del 1983, e così la gara del Quarantennale ha visto in mare veterani dei primi lontani anni confrontarsi con nuovi appassionati nel corso di due belle giornate di sole e vento. Fra le marinerie di Stintino, Alghero e Porto Torres convenute nello splendido mare della Pelosa alla fine sono stati i veterani del gozzo algherese Ishtar a prevalere nella sfida con gli altri veterani della storica lancia stintinese Salvatore Padre di Luigi Scotti (unica delle 11 vele latine della prima edizione). Il Trofeo Presidente della Repubblica resta dunque per la quarta volta ancora nelle mani dell’armatore Giorgio Macioccu che con suo fratello Gavino e i vecchi amici ha sostenuto una sfida familiare all’ultimo bordo con la famiglia Scotti-Azzena.
Ottime le prove delle algheresi S. Barbara (che imbarcava una delegazione del porto catalano di Calafell) e Annina della LNI e della lancia stintinese Ariel: terzo di classe il gozzo del Comune di Stintino Maschjarana con a bordo anche il sindaco Rita Vallebella. Al Centro culturale Warner il sindaco di Stintino ha premiato tutti i regatanti e gli espositori ed un premio speciale è stato riservato al veterano ultranovantenne Isidoro Balzano raffinato modellista e decano dei marinai stintinesi. Alla partecipata cerimonia è intervenuto anche il presidente della Federazione Vela Corrado Fara il quale ha manifestato la volontà di collaborare con l’evento in futuro per rilanciare la vela latina della Sardegna. Un commosso ricordo per i tanti leoni della vela latina che non ci sono più da Enrico Berlinguer a Cochi Cordella (il primo e l’ultimo ad andarsene in ordine di tempo) con in mezzo un lungo elenco di grandi appassionati e uomini di mare indimenticabili.
Premi anche per tutti i musei del mare e le associazioni nautiche che hanno partecipato al Villaggio della Cultura del Mare allestito dagli organizzatori di AVeLa ed Ecomuseo EMA in piazza Berlinguer con in prima fila i tre musei del mare territoriali, il Museo del Porto di P. Torres (invitato in onore della famiglia Nuvoli che rappresentò la marineria turritana alla prima regata), il Museo della Tonnara di Stintino e l’Ecomuseo EMA con sede all’Acquedotto storico di Sassari. Un ricco programma culturale con anche speciali risvolti musicali, con ben due concerti di alto livello, e filatelici con l’annullo “Il Viaggio del Postale” organizzato dalla LNI Golfo dell’Asinara, si è sviluppato fra le banchine, le piazzette e le strade di Stintino: il susseguirsi di appuntamenti ha degnamente rimarcato il ruolo di Capitale della Vela Latina del piccolo borgo. Un titolo guadagnato sul campo grazie al fatto che, unico caso in Italia, questo antichissimo armamento a Stintino non è stato mai dismesso conservando così anche l’arte non facile della sua conduzione.
Non a caso le celebrazioni del Quarantennale sono state aperte il 28 aprile dalla dichiarazione di Stintino “Porto-museo delle Vele Latine” con l’apposizione di una targa al Porto Vecchio inaugurata dalla sindaca Vallebella. Si tratta del primo porto-museo della Sardegna e aiuterà a ricordare i mastri d’ascia del paese che vi hanno operato, il cui ultimo rappresentante Silvestro Pilo è scomparso da poche settimane ed in memoria del quale si è tenuto un convegno il giorno 30 aprile organizzato dal Comune. Grazie al sostegno dei patrocinanti Comune di Stintino, Fondazione di Sardegna e programma Salude e Trigu della Camera di Commercio di Sassari i primi quarant’anni del ritorno alla vela latina non sono certo passati sotto silenzio, ora si lavora per i prossimi quattro decenni soprattutto per coinvolgere le giovani generazioni nel sogno latino del mare sardo.
|