Christian Solinas
28 aprile 2023
L'opinione di Christian Solinas
La giornata del popolo Sardo
La giornata del popolo sardo rappresenta un simbolo importante che ci richiama a riflettere su noi stessi, ad assumere una coscienza collettiva di nazione con la propria cultura, lingua, tradizioni e che vede, nell'evolversi dei secoli, una serie di tappe importanti. La nazione sarda oggi è di fronte a se stessa, alla propria storia, e può riflettere su come affrontare con una identità rinnovata una società globale come quella odierna. Riflettere sulla nostra identità non significa chiuderci, significa aprirci al mondo avendo consapevolezza di noi. Viva la Sardegna
Ci troviamo alla vigilia di una importante riforma sulle autonomie differenziate, la cosiddetta riforma Calderoli, che vede innalzarsi un muro contro perché si sta facendo strada un sentimento di malcelato conservatorismo di gattopardiana memoria. Eppure sarebbe questa l’occasione per affermare la nostra integrità di popolo, rivendicando i nostri diritti storici uniti e coesi, superando le differenze che esistono in tutte le società democratiche, per avanzare una proposta non subalterna, per una politica sarda che esalti la nostra identità, il nostro diritto a essere protagonisti reali dello sviluppo dell’Isola, il nostro diritto a non emigrare, il nostro diritto sacro a essere padroni della nostra terra e del nostro futuro.
Depimus recuperare su significadu prenu, chi s’est isboidadu in su tempus, de paràulas ‘autonomia’, ‘autodeterminatzione’, ‘soberania territoriale’ pro mobilitare e cungregare sas cussèntzias de sos sardos isvilupende unu protzessu virtuosu fatu de progetualidade, coerèntzia, partetzipatzione, unidade de pòpulu e rapresentàntzia sua” - “Dobbiamo recuperare il significato pieno, andatosi a svuotare nel tempo, di parole come autonomia, autodeterminazione, sovranità territoriale per mobilitare e aggregare le coscienze dei sardi sviluppando un processo virtuoso fatto di progettualità, coerenza, partecipazione, unità di popolo e sua rappresentanza.
Un’esigenza questa che si rende ancor più necessaria al fine di rivendicare positivamente e attualizzare il valore della nostra specialità per richiedere il massimo della competenza legislativa esclusiva per far valere le ragioni dell’inscindibile connubio tra specialità e governo dell’autonomia. In questo si afferma la distinzione fra regioni a statuto differenziato e regioni a statuto speciale. Il regionalismo differenziato si muove nel sistema tradizionale di autonomia intesa nel senso statalista quindi in forma ottriata. La specialità si ispira e trae forza e vitalità dalla matrice dei sistemi federali, dove non si valuta quantitativamente l’ampiezza dell’autonomia, ma assume rilievo la compatibilità dei diversi livelli di governo entrambi autonomi e sovrani e vi è una cessione di sovranità del livello regionale solo per poche limitate e determinate materie non gestibili a livello locale.
*Presidente della Regione Sardegna
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