S.A.
26 aprile 2023
Artigianato sardo: Nel 2022 esportati 475 milioni
Le rilevazioni, infatti, confermano il trend di crescita delle
esportazioni della Sardegna rispetto al 2021, tranne per il settore di
prodotti metalliferi
CAGLIARI - Per le piccole e medie imprese manifatturiere della Sardegna (al netto della lavorazione del greggio e degli oli minerali) il 2022 si è chiuso con 475milioni di euro di vendite all’estero con una crescita del 7% rispetto al 2021. La conferma arriva dall’analisi dei dati ISTAT realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che, nel dossier “Trend del Made in Italy sui settori MPI: l’export della Sardegna nel 2022”, continua a registrare una robusta attività legata alle esportazioni anche se sul futuro prossimo incombe la scarsità delle materie prime con l’aumento dei loro costi e dell’energia.
«I dati confermano come le esportazioni delle PMI manifatturiere sarde
vadano oltre il conflitto in Ucraina, il post Covid, le restrizioni e
le difficoltà che le imprese vivono da più di 3 anni – commenta la
Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – ma
questo non è certo sufficiente affinché la “spinta” al sistema
economico regionale sia duratura. Serve finanziare le missioni
all’estero, iniziative innovative per accompagnare sui mercati
internazionali l’artigianato e le piccole imprese, nonché una forte
azione del Governo per calmierare il prezzo dell’energia e trovare una
soluzione all’impennata dei costi delle materie prime e alla loro
scarsità».
Le rilevazioni, infatti, confermano il trend di crescita delle
esportazioni della Sardegna rispetto al 2021, tranne per il settore di
prodotti metalliferi che, a causa della mancanza del materiale, ha
subito una pesante battuta d’arresto. Tra le categorie di beni che nell’anno appena concluso hanno trovato compratori all’estero ci sono gli alimentari con 205 milioni (+14,9% rispetto al 2020), i prodotti del comparto moda con 19 milioni (+5,2%), il legno-arredo con 24 milioni (+5,1%) e altri prodotti di altre imprese manifatturiere (occhiali, gioielli, ecc) con 14milioni (+2,9%). Crollo verticale, al contrario, per il metallifero che in ogni caso ha esportato per 213milioni di euro ma che ha subito una contrazione del 41,6% a causa del non arrivo di materie prime o semilavorati dall’estero.
Tra le province, sempre nel 2022, su Cagliari hanno varcato il mare
prodotti per un valore di 210 milioni di euro (tra cui 18 alimentari,
11 moda, 169 metallo e 12 vari). Dal Sud Sardegna sono partiti 51
milioni di euro di prodotti (10 alimentari, 40 metalli e 1 vari). Dal
Nord Sardegna sono partiti 141 milioni di euro (106 alimentari, 7
moda, 4 metalli, 22 arredo e 2 vari). Da Oristano 45 milioni di beni
piazzati (44 alimentari, 1 metalli e 1 arredi). Chiude Nuoro che ha
piazzato 28milioni di euro di beni (26 alimentari, 1 metalli e 1
arredo). I dati elaborati da Confartigianato Sardegna, in ogni caso, confermano anche come l’aumento delle esportazioni, anche nei dieci anni
precedenti la pandemia, sia stato il più importante volàno di crescita
delle imprese sarde. Merito della propensione all’innovazione, che ha
migliorato la capacità produttiva e la qualità dei loro prodotti. Per
questo i dati rilevati sono decisivi per capire le tendenze future di
ripresa ma ancora più importante sarà il sostegno che Stato e Regione
riusciranno a offrire alle aziende.
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