S.A.
19 aprile 2023
No ai cani legati: appello a Solinas
La lettera inviata oggi al Presidente della Sardegna, Christian Solinas dalla coalizione #Liberidallecatene chiede che la Sardegna si uniformi alle altre Regioni e Province italiane che hanno già adottato leggi vincolanti per vietare la detenzione di cani a catena
CAGLIARI - Anche la Sardegna dica no alla pratica brutale e desueta di tenere i cani legati a catena così da diventare l’11esima tra le Regioni e Province autonome in cui questa violenza contro gli animali sia vietata e punita in modo dissuasivo dalla legge. Un emendamento recentemente presentato da Fausto Piga, capogruppo di Fdi, che prevede una sanzione per la detenzione di cani a catena, ha aperto un varco per una rapida introduzione del divieto in Sardegna dove la pratica di legare i cani a catena nelle campagne anche per tutta la vita è molto diffusa, conosciuta e tollerata.
La lettera inviata oggi al Presidente della Sardegna, Christian Solinas dalla coalizione #Liberidallecatene (di cui fanno parte le organizzazioni Green Impact, Fondazione Cave Canem e Animal Law Italia) chiede che la Sardegna si uniformi alle altre Regioni e Province italiane che hanno già adottato leggi vincolanti per vietare la detenzione di cani a catena. Una rapida introduzione di tale divieto diventa, infatti, quanto mai necessaria in vista del periodo estivo e del rischio d'incendi che mettono in pericolo la vita dei cani legati alla catena. La lettera-appello segue i precedenti solleciti rimasti fino ad oggi inascoltati. «Una Regione così importante per il turismo italiano e internazionale non può restare passiva o addirittura rendersi complice di maltrattamenti e atrocità sugli animali — dichiarano i presidenti dei tre enti, Gaia Angelini, Federica Faiella e Alessandro Ricciuti — il divieto di detenzione di cane a catena è un passo semplice e necessario verso una cultura moderna del rispetto degli animali, del loro benessere e della loro etologia».
È anche un passo necessario a riconoscere il ruolo affettivo straordinario che questi animali ricoprono nelle famiglie. Tante Regioni e Provincie l’hanno già compreso: divieti con sanzioni dissuasive sono presenti nel Lazio, Campania, Puglia, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Abruzzo, Veneto, Prov. Autonoma di Trento, Lombardia e simili divieti sono attualmente in discussione in Piemonte e Liguria. Tenere il cane legato a catena, anche per tutta la vita, come succede spesso in Sardegna è una pratica desueta e contraria al benessere degli animali e ai loro bisogni etologici e può sfociare in vero e proprio maltrattamento. E’ arrivato il momento che tutte le Regioni italiane introducano divieti e sanzioni esemplari per chi ancora costringe i cani a vivere in queste drammatiche condizioni.
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