Carlo Mannoni
14 aprile 2023
L'opinione di Carlo Mannoni
Alghero, e che la ruota giri
Alghero sta per avere, finalmente, la sua ruota girevole. Non quella orizzontale del “rien ne va plus” del tanto aspirato casinò degli anni che furono, ma la verticale, assai più pretenziosa e imponente che svetterà sul cielo algherese dai suoi 45 metri d’altezza guardando tutti dall’alto in basso, come un novello Carlo V affacciato al balcone di Piazza Civica. Saremo di nuovo “todos caballeros” e l’euforia del nuovo status ci accompagnerà per qualche tempo. È la stessa ruota che si è esibita a Cagliari dal 2020 a tutto il 2021, con lunghe interruzioni per il Covid, ma è già stata dimenticata dalla città e nessuno la rimpiange. Ma il padrone del meccano gioca sul transitorio effetto meraviglia e sul senso del fantastico che è rimasto vivo in noi: sa che durerà poco ma commercialmente sarà comunque un affare in un’Alghero estiva straripante di turisti e visitatori. Poi, a stagione finita, smonterà gli attrezzi e li riporrà nella loro cassetta colma di viti, dadi e bulloni, pronta a soddisfare, chissà dove, l’insaziabile desiderio di sbalordimento e stordimento che ci fa sentire perennemente bambini in gioco.
Per esserci, la ruota panoramica ha dovuto superare il difficile esame del massimo tutore del paesaggio, ovvero del Sovrintendente ai beni paesaggistici della provincia di Sassari.
Promossa a pieni voti dal Comune con un 9 pieno, lo è stata infine anche dal Sovrintendente ma con uno striminzito e stiracchiato, come si diceva una volta, 6. Abbiamo letto il verbale dello scrutinio: il voto di merito sarebbe stato 5, ma è stato portato dapprima a 5 e mezzo e poi a 6. L’intervento nel piazzale della Pace sarebbe stato, infatti, da bocciare perché, come è scritto nell’autorizzazione paesaggistica, va ad incidere negativamente “sul sito prescelto che, considerata la prossimità con edifici e aree di pregio connotate da una forte valenza storico-artistica (il centro storico con le sue mura, dalle quali svettano i campanili delle chiese e le torri aragonesi, l’ex-asilo Sella, gli edifici di testata tra la via Garibaldi e la via Catalogna), assume un ruolo di rilievo nel contesto paesaggistico del comune di Alghero in quanto costituisce un riconoscibile elemento di cesura tra la città antica e la moderna”. E poi lo stesso sito, che si caratterizza per “la contiguità con la passeggiata Busquets e la vicinanza del porto turistico e dei giardini pubblici, è da ritenersi di interesse strategico per lo sviluppo dello spazio pubblico di Alghero”.
Da bocciare, quindi, e senza appello. Ma il Soprintendente, come a suo tempo uno dei nostri amati professori del ginnasio, non se l’è sentita di rimandare a settembre lo studente per una sola insufficienza, e, colto da un incontenibile spirito di magnanimità, l’ha promosso, perché tanto la ruota verrà rimossa dopo 180 giorni e “senza alterazione dello stato dei luoghi”. Insomma, la tutela paesaggistica ad Alghero va in vacanza per 180 giorni, come la nostra imponente ruota, e nessuno se ne dispiaccia. Tra qualche giorno, e per 6 mesi, la ruota inizierà il primo dei suoi fantasmagorici giri e noi resteremo a osservarla chiedendoci se il paesaggio algherese, nelle sue linee fondamentali che lo connotano, meriti, come asserito dal Sovrintendente, una incondizionata tutela, o se tale tutela degradi nel periodo primaverile ed estivo a mera aspirazione (come contraddittoriamente affermato dallo stesso dirigente ministeriale), per lasciar libero spazio agli interessi dell’imprenditore e a quelli incondizionatamente attrattivi del Comune. Che la ruota giri, dunque.
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