Uiltrasporti Sardegna attacca la Regione dopo le dichiarazioni dell´assessore Moro sul progetto della nuova continuità territoriale aerea. Più apertura da Fit Cisl che riporta l´attezione anche sui dipendenti in cassa integrazione
ALGHERO - «È inutile fare appelli all’unità della Sardegna per poi portare avanti i progetti da soli, senza condivisione e tanto meno senza confronto». Così il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca e Elisabetta Manca segretaria regionale, a seguito delle dichiarazioni dell’assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro a proposito di un modello sardo di continuità territoriale portato avanti dalla Regione insieme a Enac e Università di Sassari [
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«Le dichiarazioni dell’assessore fanno capire che c’è stata una netta inversione di rotta rispetto a quanto affermato appena insediatosi – afferma Zonca – noi abbiamo sempre detto che questo bando doveva essere creato con una proposta di continuità territoriale condivisa, aperta e partecipata da tutti. Di fatto l’assessore continua a non attivare alcun tavolo di confronto con le parti sociali, con le società di gestione e con tutti gli altri attori interessati, cosa che noi auspichiamo avvenga il prima possibile. Il nuovo modello non dovrà cancellare i diritti acquisiti in questi ultimi decenni ma al contempo dovrà colmare quelle debolezze presenti nell’attuale sistema per consolidare il diritto alla mobilità dei sardi e lo sviluppo economico della nostra Isola, come Uiltrasporti siamo pronti a dare il nostro contributo».
Apertura invece dalla Fit Cisl che apprezza «l'impegno dell’assessore Moro nel ricercare soluzioni per l’annoso problema della continuità territoriale aerea, anche attraverso lo studio di un nuovo modello, ma non possiamo non esprimere allo stesso tempo qualche riserva sul sistema utilizzato in Spagna che copre le isole Baleari e Canarie con una soluzione di mercato» commentano Ignazio Lai, Michele Palenzona e Gianluca Langiu. «La mancata assegnazione delle rotte, con la decisione sulle frequenze e sulle tariffe lasciata alle compagnie, soprattutto nel periodo invernale, potrebbe non garantire i collegamenti – affermano i segretari Fit -, se questo sistema non viene integrato all’interno di una gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (Destination Marketing). È necessario un approccio strategico per gestire la destinazione Sardegna e solo così un numero maggiore di compagnie aeree garantirebbe collegamenti anche nel periodo di bassa stagione fornendo un servizio anche alla comunità dei Sardi».
Lai, Palenzona e Langiu esprimono, inoltre perplessità sul meccanismo del sussidio statale previsto dal sistema spagnolo: “«nel nuovo bando della Regione – sollecitano - si dovrà prevedere che la tariffa abbia un tetto massimo oltre il quale non si può andare». Nella ricerca di nuove soluzioni per la mobilità dei Sardi, concludono i segretari, «si mantenga alta l’attenzione rispetto a quelle figure professionali già certificate che risiedono in Sardegna e che oggi si trovano collocate in Naspi».