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Cor 7 marzo 2023
Alghero Marathon a Tokio, Parigi e Arborea
Nella notte tra sabato e domenica, ora italiana, si è disputata la sedicesima edizione di quella che è la maratona che apre il calendario del cosiddetto circuito delle World marathon Major che annovera le maratone di Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York. Tokyo fa parte di questo novero dal 2013
Alghero Marathon a Tokio, Parigi e Arborea

ALGHERO - Ridotta all’ultimo momento a pochi invitati nel 2020 in concomitanza con lo scoppio della pandemia, spostata a fine 2021 e ancora posticipata a inizio 2022; la maratona di Tokyo è tornata a disputarsi nella quasi completa normalità dopo le severe limitazioni degli ultimi tre anni. Nella notte tra sabato e domenica, ora italiana, si è disputata la sedicesima edizione di quella che è la maratona che apre il calendario del cosiddetto circuito delle World marathon Major che annovera le maratone di Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York. Tokyo fa parte di questo novero dal 2013. Solo dal 2007 si corre in contemporanea la maratona maschile e femminile. In 38.000 al via a fronte di trecentomila richieste pervenute agli organizzatori poiché tra i vari modi di iscrizione (oltre ai tempi di qualifica, i tour operator e le varie charity) c’è quella di una lotteria che poi provvede all’estrazione. Il percorso della maratona tocca alcuni dei più suggestivi scenari della città. La maratona di Tokyo, prevalentemente in piano con tratti ondulati, presenta un percorso che si snoda nei quartieri più significativi della metropoli nipponica (14 milioni di abitanti) fra cui il Tokyo Metropolitan Government Building, Nihombashi, Asakusa, Ginza, l’Hibyia Park, il Palazzo Imperiale e la Tokyo Station/Gyoko-dori Ave che rappresenta il punto d’arrivo della maratona.

Tra questi il passaggio nel più grande incrocio pedonale al mondo nel quartiere di Shibuya dove campeggia la statua del cane Hachiko, simbolo per i giapponesi di assoluta fedeltà. Per l’Alghero Marathon si è trattato della trasferta più lontana da casa, un viaggio di oltre diecimila chilometri. Al via Daniela Perinu, Raffaele Piras e Guido Rimini. Per questi ultimi si è trattato della sesta Major che garantiva così la famigerata medaglia che viene consegnata a tutti coloro che hanno portato a termine le sei gare organizzate dall’Abbott world marathon majors. Per Daniela Perinu si è trattata della dodicesima maratona in carriera. I 42km di Tokyo sono stati portati a termine in 3h14’47 (1h37’ a metà gara) a poco più di due minuti dal primato personale (3h12’30) registrato a New York nel 2019. Ottimo crono di 9’ migliore rispetto a Valencia di appena quattro mesi fa. «L’idea di correre a Tokyo è nata nel 2019 ma le tanti vicissitudini capitate nel mondo ci hanno fatto attendere. Possiamo definirla una gara quasi facile – spiega Daniela Perinu – se non fosse per i numerosi strappetti in salita dovuti ai cavalcavia. Si parte in discesa e si prosegue con lunghi rettilinei pianeggianti contornati da tantissimo pubblico. Temperature basse adatte per correre e vento freddo sia prima della partenza che durante la gara. Organizzazione davvero impeccabile e misure anti covid rigide».

Per Raffaele Piras si è trattata dell’undicesima maratona di sempre. Ha chiuso il cerchio delle sei majors dopo aver disputato nell’ordine le maratone di Boston e New York 2017, Londra e Chicago 2018, Berlino 2019 (poi corsa anche nel 2021). Ha completato i 42km di Tokyo in 3h 27’23 (1h44’ ai 21km). Tutto questo vale una speciale medaglia con le sei stelle. «Si è fatta attendere ma finalmente l’abbiamo presa – afferma. Sono molto contento, ci tenevo. E’ servito tanto tempo ma fortunatamente la aggiungo alla collezione». Ha terminato il giro delle Abbott Majors anche Guido Rimini che aveva anch’egli un conto aperto dal 202 con la maratona di Tokyo quando a pochi giorni dovette rinunciare (come altri 38.000 iscritti) alla partenza per il Giappone. Quell’edizione fu aperta ai soli professionisti sotto scorta sanitaria. Missione compiuta con tre anni di ritardo. Tempo finale 4h29’15 (mezza maratona 1h54’) per quella che è stata la dodicesima maratona dal 2014 a ieri. In mezzo le altre cinque majors: New York 2016 (e 2017), Berlino 2017, Chicago 2018, Boston 2019 e Londra 2021.

«Percorso ondulato, accompagnato da alcune folate di vento freddo, che ho affrontato sapendo di non essere al top della condizione fisica - racconta Guido Rimini. Organizzazione perfetta e pubblico caloroso. Per quanto riguarda le maratone…vado in pensione». Domenica per l’Alghero Marathon c’è stata la partecipazione di Tiziana Solinas alla 31ma edizione della mezza maratona di Parigi che ha visto la partecipazione di non meno di 46.000 atleti che hanno sfidato il freddo pungente della capitale francese. Via da Place de la Bastille costeggiando poi la Senna prima di correre nel Bois de Vincennes. Tempo finale 2h09. Ad Arborea, in concomitanza con la Roma-Ostia, quinta ed ultima giornata del Festival del Cross 2023 ospitata presso la pineta demaniale su cui è stato ricavato un percorso di metri 2000 e un percorso di metri 1000 con fondo ricoperto da aghi di pino su manto erboso e sabbioso. Angelo Tiloca si è classificato sesto tra gli SM45 (6000 metri) con Gianfranco Nuvoli ventisettesimo negli SM50 e Palmiro Concas quarto SM75. Settimo Andrea Marras nella categoria ragazzi.

Nella foto: Guido Rimini
22 novembre



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