S.A.
1 marzo 2023
Superbonus: in Sardegna 7mila addetti a rischio
Maria Amelia Lai e Giacomo Meloni (Confartigianato Sardegna): Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro. Ecco le proposte dell’Associazione Artigiana al Governo
CAGLIARI - Sui crediti incagliati del superbonus la Sardegna si gioca almeno 3.100 posti di lavoro diretti, di cui 2.850 nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore, quest’ultimo, che subirebbe una contrazione del 9,1% degli addetti. Ma il conteggio totale delle posizioni che
rischiano di dover fare i conti nei prossimi giorni con la cassa
integrazione e la perdita del lavoro, arriva a toccare le 7mila unità
tra diretti e imprese collegate. Situazione pesante che potrebbe
riverberarsi anche sui territori: nell’area Sassari-Gallura, solo
nelle MPI edili, si stimano 1.010 i posti a rischio, a Cagliari 760,
nel Sud Sardegna 520, a Nuoro 330 e a Oristano 220. Sono queste le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha elaborato una analisi sugli “Occupati a rischio nelle MPI delle Costruzioni in Sardegna per inesigibilità dei crediti incagliati per i bonus edilizi”, su dati ISTAT e MEF.
Su queste ipotesi, Confartigianato Imprese Sardegna, con la Presidente
Regionale, Maria Amelia Lai, e con il Presidente degli Edili, Giacomo
Meloni, non gira intorno al problema: «Sui bonus edilizi ci giochiamo
occupazione e futuro se non cambierà il decreto del Governo che ha
gettato nell’incertezza migliaia di imprese - affermano – per questo
bisogna trovare soluzioni urgenti alla situazione delle aziende con i
crediti che, giorno dopo giorno, da incagliati stanno diventando senza
valore e quindi inesigibili”. Confartigianato Sardegna ricorda anche come nelle piccole e medie imprese nelle costruzioni, settore che ha registrato un aumento della produttività del 5,8%, ritmo doppio del 2,6% del totale economia, sia impiegato l’87,2% degli addetti, Inoltre, quello delle costruzioni è il comparto che nel 2022 ha assorbito l’85,5% delle posizioni lavorative create».
«Non è ammissibile penalizzare le imprese che hanno la sola colpa di
aver utilizzato la Legge, realizzato gli interventi minuziosamente
previsti dalla normativa, applicato i prezzari regionali, sopportato
gli enormi oneri burocratici – proseguono Lai e Meloni – senza contare
l’aver affrontato le 224 modifiche, una ogni 16 giorni». «I dati
dimostrano come l’economia sarda faticherà non poco a reggere tale
improvviso stop – sottolineano i due Presidenti - il rischio è troppo
alto quindi auspichiamo che le Forze Sociali e gli Enti Locali
affianchino le Associazioni di Categoria nelle azioni di pressione nei
confronti del Governo affinché si superi il blocco e siano individuate
soluzioni compatibili con la realtà economica delle imprese e con le
difficoltà che stanno vivendo le famiglie».
E gli “incagliati” che non rientrano nelle casse, cominciano a creare
seri problemi di liquidità alle imprese; per far fronte anche alle
comuni attività quotidiane, le realtà imprenditoriali devono per forza
rivolgersi alle Banche per avere i necessari finanziamenti. Proprio su
questi, in base all’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato su
dati Banca d’Italia di giugno 2022, l’Associazione Artigiana sarda
ricorda come gli Istituti applichino al sistema delle costruzioni
isolane un tasso (TAE tasso annuo effettivo) corrispondente al 5,26%,
più alto della media del Mezzogiorno (5,05%) e con un gap di 30 punti
rispetto al tasso applicato al totale delle imprese. «Sul problema siamo in costante contatto con i nostri colleghi nei cantieri che ci raccontano, con seria preoccupazione, i loro problemi e il rischio del blocco delle attività – concludono Lai e Meloni - nonostante questo, il nostro approccio è caratterizzato dal senso di responsabilità, ponendo, al centro della nostra azione la salvaguardia delle migliaia di imprese che rischiano la chiusura mettendo a repentaglio innumerevoli posti di lavoro del comparto».
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