S.A.
19 febbraio 2023
Stop bonus edilizi: appello ingegneri sardi
L’appello della Federazione alla Regione: agire subito per evitare il collasso del sistema
SASSARI - Un errore che rischia di mettere in ginocchio un intero settore. Un errore basato su un calcolo miope, che guarda al disavanzo senza prendere in considerazione l’impatto positivo generato sulle entrate e sul Pil dall’avvio dei cantieri. Un errore fatto nel momento più sbagliato, con migliaia di professionisti in difficoltà e di imprese fortemente esposte. Il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11, pubblicato il giorno dopo in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi, 18 febbraio 2023, modifica in maniera drastica la materia della cessione dei crediti introdotta dal c.d. “Decreto Rilancio”, operante sul Superbonus 110% e su tutti i bonus edilizi.
L’appello alla Regione arriva dalla Federazione degli ingegneri sardi: agire subito per evitare il collasso del sistema. «Il blocco dell’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici e, più in generale, lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per tutti i bonus edilizi, rischia di far saltare il sistema dei bonus e di far sprofondare l’intero settore dell’edilizia nel baratro, non solo le imprese, ma anche tutti i professionisti tecnici – afferma la presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Sardegna, Giovanna Serra –. Si tratta di un comparto, fondamentale per l’economia dell’Isola, che dopo anni di crisi stava lentamente mostrando segnali di ripresa proprio grazie ai bonus e stava contribuendo al generale rilancio dell’economia».
Secondo la categoria i bonus per l’edilizia sono fondamentali a più livelli, sia per l’indotto generato in termini economici, sia perché rappresentano uno degli strumenti più importanti per andare incontro agli obiettivi di sostenibilità energetica degli edifici posti a livello europeo. Il CNI stima che a fronte di una spesa di 68 miliardi di detrazioni per Super ecobonus, totalizzate tra il 2020 ed il 2022, si sia generata produzione aggiuntiva per oltre 130 miliardi di euro, con il coinvolgimento di quasi 700.000 unità di lavoro dirette e dell’indotto del comparto delle costruzioni. Stimiamo che nel 2022 la spesa per il solo Super ecobonus 110% abbia contributo, in termini di valore aggiunto alla formazione dell’1,4% del Pil.
«É necessario guardare avanti sui bonus e serve un piano organico e dettagliato anche in previsione degli obblighi che scatteranno con la Direttiva EPDB sull’efficientamento energetico degli edifici. Anche la Regione aveva previsto nella Finanziaria appena approvata meccanismi di acquisto dei crediti pensati per dare respiro alle imprese – prosegue Serra –. Per questo chiediamo alla Regione di prendere posizione davanti al Governo con tempestività. Certamente è necessario introdurre dei correttivi e rimodulare un sistema che si è rivelato per certi aspetti carente, ma nel farlo non si possono mettere in pericolo, da un giorno all’altro, le imprese, i professionisti e i lavoratori di un intero settore».
|