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18 febbraio 2023
«Stop al Superbonus, subito correttivi»
Così il direttivo e il gruppo consiliare di Forza Italia Alghero intervengono in merito alle ultime novità introdotte dal Governo, esprimendo forte preoccupazione per i contraccolpi che potrebbe avere sul settore dell’edilizia in Sardegna
ALGHERO - «I nostri parlamentari propongano correttivi in sede di conversione in Legge del Decreto riguardante lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura relativi al Superbonus». Così il direttivo e il gruppo consiliare di Forza Italia Alghero intervengono in merito alle ultime novità introdotte dal Governo, esprimendo forte preoccupazione per i contraccolpi che potrebbe avere sul settore dell’edilizia in Sardegna. Come ricordato anche da Confartigianato, ci sono ancora oltre 300 milioni di euro che le imprese sarde del sistema casa non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti e che ora rischiano il tracollo per mancanza di liquidità.
Una misura, quella del Superbonus, che nell’isola ha generato ricadute positive, con la crescita del 14% dell’occupazione nel settore delle costruzioni (ultimo report dell’Osservatorio dell’ASPAL) e con interventi che hanno generato 4,5 miliardi di giro d’affari (fonte Confartigianato). Gli esponenti azzurri algheresi ricordano, inoltre, che il sistema casa dell'Isola è rappresentato da 23 mila imprese e 49mila addetti, il cui il fatturato, trainato dall'effetto Bonus casa e Superbonus, è cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-Covid.
E non possiamo dimenticare che il provvedimento del Governo pone nel nulla la legge regionale che qualche giorno fa ha autorizzato la Regione a stare al fianco delle imprese acquistando crediti edilizi di bonus per 50 milioni al mese. «Riteniamo che il Governo possa intervenire diversamente, cercando di coniugare in modo equilibrato la tenuta dei conti pubblici con cessioni misurate, salvaguardando gli interessi delle imprese e della loro forza lavoro e delle famiglie che fruiscono del Superbonus. Auspichiamo un confronto parlamentare e ci appelliamo ai nostri rappresentanti in aula perché presentino correttivi a tale misura. Non possiamo mettere in ginocchio un settore trainante della nostra economia».
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