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30 gennaio 2023
Ad Alghero l´impianto di trattamento posidonia
Il cantiere sarà avviato a febbraio e saranno necessari circa otto mesi per realizzare la linea di riciclo. L’impianto entrerà in esercizio per trattare i residui provenienti dagli arenili costituiti prevalentemente da una frazione organica. Le dichiarazioni di Valerio Scanu, mario Conoci, Andrea Montis e Pietrino Fois. Oggi la presentazione
ALGHERO - Nascerà nella zona industriale di San Marco, un nuovo impianto per il trattamento della posidonia in esubero. Il cantiere sarà avviato a febbraio e saranno necessari circa otto mesi per realizzare la linea di riciclo. L’impianto, presentato da Consorzio industriale provinciale di Sassari, Comune di Alghero e Provincia di Sassari che ne hanno sostenuto la realizzazione, entrerà in esercizio per trattare i residui provenienti dagli arenili costituiti prevalentemente da una frazione organica (alghe, piante acquatiche, posidonia), da una frazione minerale (sabbia, conchiglie) e da una frazione di rifiuti antropici (plastiche, microplastiche). E il contenuto di sabbia, nell’ordine del 60%, una volta separata e lavata tramite il processo ad umido in impianto, potrà essere riportata sulla spiaggia di provenienza. Ma non solo. Ad essere trattati saranno anche i rifiuti relativi allo spazzamento delle strade ovvero: polvere, terriccio, fango e simili derivanti dall’azione continua degli agenti atmosferici e del traffico oltre a rifiuti stagionali come fogliame, ramaglie e sabbia.
«Si tratta di un’infrastruttura al servizio del nord Sardegna finanziata con fondi del PNRR per 5 milioni di euro. Questo impianto rientra in un piano più ampio di investimenti che comprende le aree di competenza del Consorzio Industriale provinciale di Sassari. Complessivamente gli investimenti saranno pari a 32 milioni di euro a partire da quest’anno. – è intervenuto nel corso della presentazione, Valerio Scanu, Presidente del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari- La realizzazione dell’impianto ad Alghero contraddistingue la nuova visione del Consorzio Industriale e segna la strada per un nuovo sviluppo locale. Si rafforza l’intero asse industriale di Sassari-Alghero-Porto Torres e si promuovono nuove filiere produttive e modelli di sviluppo innovativi. Obiettivo principale del Consorzio è più che mai quello di favorire e sostenere la nascita e la crescita di una nuova industria ecosostenibile, che possa generare valore aggiunto, indotto, nuova occupazione e attività di ricerca in ambito ambientale».
Gli impianti che adotteranno la stessa tecnologia brevettata del progetto CIPS Sassari, ad oggi sul territorio nazionale sono 11 (in Sardegna solo un impianto, a Quartu); il primo è stato realizzato nel 2004 quale primo impianto in Europa per il trattamento dei rifiuti da spazzamento strade in grado di ottenere prodotti di qualità, certificati CE e rispettosi della normativa ambientale. Dal 2004 ad oggi, più di 3 milioni di tonnellate sono state trattate con la stessa tecnologia, che ha permesso di recuperare oltre un milione e mezzo di tonnellate di sabbia e ghiaia oltre a numerosi altri materiali impiegati in numerose lavorazioni. «E' un risultato storico non solo per Alghero, ma per tutto il territorio. Una conferma della grande collaborazione tra Consorzio Industriale, Provincia e Comune di Alghero, con l'assessorato all'Ambiente che ha fatto un lavoro eccezionale. – è il pensiero di Mario Conoci, Sindaco di Alghero- Insieme è stato predisposto e vinto un bando da cinque milioni di euro per la realizzazione di un impianto che contribuirà a risolvere uno dei problemi di cui si discute ormai da decenni e che mai aveva trovato una soluzione così sostenibile da un punto di vista ambientale».
«Si tratta di un impianto modernissimo, che permetterà di tutelare la risorsa più preziosa che abbiamo sulle nostre coste, recuperando la sabbia e contribuendo a creare economia con le nostre spiagge. Un impianto dall'alta valenza territoriale, che coniuga alta tecnologia, capacità di programmazione e permetterà di risparmiare importanti risorse ad Alghero come agli altri comuni, evitando inutili spese di trasporto ed allo stesso tempo rafforzando il Consorzio e l'area industriale di San Marco». Nell’impianto algherese saranno trattate 11 tonnellate/ora di rifiuti per un funzionamento pari a dieci ore al giorno che garantirà una potenzialità di trattamento media di 110 tonnellate al giorno e 273 giorni di funzionamento all’anno. «Finalmente portiamo a conclusione un risultato di straordinaria importanza: la Riviera del Corallo avrà una centrale di ripascimento delle spiagge che servirà non solo per la città catalana ma per tutta l’Isola. -ha detto il Commissario Straordinario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois- Sono lieto di questo grande risultato, poichè si tratta di un grande sforzo in sinergia con il Comune di Alghero, il Consorzio industriale e tutti gli attori che hanno lavorato alla realizzazione di questo stabilimento».
Con la nascita dell’impianto di San Marco si può affermare che in Italia esistono tecnologie impiantistiche in grado di trattare i rifiuti da spazzamento strade che permettono il concreto “recupero di materia” trasformando i rifiuti da «problematica sociale» ad «opportunità» sia economica che di tutela delle risorse naturali. Per un’azione che si inserisce a pieno titolo nell’ottica di un’economia circolare e persegue operativamente gli obiettivi della green economy. «E' un primo decisivo traguardo che avvia a risoluzione una situazione assolutamente complessa. Quello della corretta gestione della posidonia spiaggiata e del recupero di quella che è una fondamentale risorsa ambientale, la sabbia, è un obiettivo a cui abbiamo lavorato sin da subito, coniugando però le esigenze di tutto il territorio relativamente alla necessità di un impianto che potesse ricevere anche le terre di spazzamento», così Andrea Montis, assessore all'Ambiente del Comune di Alghero. Inoltre, le tecnologie progettuali e i macchinari disponibili permetteranno la realizzazione di impianti di trattamento ad impatto ambientale basso, rendendo questo tipo di recupero ancora più vantaggioso dal punto di vista della tutela dell’ambiente, rappresentando un'imprescindibile alternativa allo smaltimento in discarica.
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