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28 gennaio 2023
Sindacati furiosi, su Alghero il «paradosso»
Il Segretario Generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu definisce così quanto vorrebbe mettere in atto la direzione dei traporti Europea proprio in merito alla procedura negoziata intrapresa dalla Regione Sardegna
ALGHERO - «Quello che sta accandendo in queste ultime ore sulla continuità territoriale da per Alghero è, per utilizzare un eufemismo, un paradosso». Il Segretario Generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu definisce così quanto vorrebbe mettere in atto la direzione dei traporti Europea proprio in merito alla procedura negoziata intrapresa dalla RAS a seguito dei bandi su Roma e Milano dallo scalo Catalano andati entrambi deserti. Il leader della Cgil Trasporti, nello stigmatizzare quanto anticipato dalla UE, si dichiara positivamente sorpreso dall’atteggiamento della Regione che, finalmente, «alza il capo e per la prima va avanti su una posizione più che condivisibile».
«In questo caso la ragione dei sardi e nella fattispecie del nord ovest dell’isola impone una disobbedienza civile con una forzatura rispetto ad una paventata quanto possibile procedura di infrazione. Questa volta non si tratta di combattere una battaglia non solo impari ma sbagliata come quella della tariffa unica finanziata da risorse regionali, ma una presa di posizione sostenuta da un intero popolo che sa bene di stare dalla parte giusta». Tuttavia, il leader sindacale della Cgil Trasporti Boeddu non può non essere «furioso» per gli oltre quattro anni perduti non solo sulla continuità territoriale aerea.
L’intero comparto dei trasporti in Sardegna, ad avviso di Boeddu, «deve essere completamente riscritto e rivisto a partire dal piano regionale dei trasporti. Non solo i collegamenti aerei da e per la Sardegna ma analoga attenzione dovrà essere rivolta per quelli marittimi così come per quelli interni siano essi su gomma sia su ferro». Per questi motivi, l’iniziativa messa in piedi nel cinema ad Alghero dovrà essere considerato solo «un primo tassello rispetto ai tanti mattoncini che dovranno essere messi in opera. Per fare questo occorrerà non solo una giusta coesione territoriale ma una vera e propria rivendicazione di livello regionale. Resta inteso che dobbiamo fare i conti con le regole europee oramai vetuste che, andranno riscritte. Per questi motivi, la vertenza già intrapresa dovrà servire a riscrivere nuovi regolamenti che vengano incontro alle esigenze del popolo sardo».
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