S.A.
21 gennaio 2023
Vecchi semi e nuove piante dopo 19 anni
È il risultato del lavoro scientifico - condotto dai ricercatori su 31 diversi lotti di semi riferiti a 8 piante di interesse conservazionistico della Sardegna – che dimostra che i semi di queste piante sono al sicuro e sono custoditi con cura per le future generazioni
CAGLIARI - I semi raccolti a partire dal 2004 e conservati all’interno della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) riescono a germinare e a generare nuove piante. È il risultato del lavoro scientifico - condotto dai ricercatori su 31 diversi lotti di semi riferiti a 8 piante di interesse conservazionistico della Sardegna – che dimostra che i semi di queste piante sono al sicuro e sono custoditi con cura per le future generazioni. Tra queste spiccano il cavolo di Sardegna, la ferula di Arrigoni, il gigaro mangiamosche e la digitale rossa di Sardegna e Corsica: i semi oggetto della ricerca sono congelati e conservati alla temperatura di -25 gradi.
Lo studio coordinato dal professor Gianluigi Bacchetta, porta la firma di Marco Porceddu, Alba Cuena-Lombrana, Maria Enrica Boi, Lina Podda, Marco Sarigu, Ludovica Dessì, Francesca Meloni e Paolo Atzeri, ed è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Flora Mediterranea”. Diverse di queste piante possono essere ammirate durante il periodo tardo invernale e primaverile visitando i vari settori dell’Hortus Botanicus Karalitanus dell’Università degli Studi di Cagliari.
BG-SAR attualmente custodisce oltre 3.500 lotti di semi riferibili a circa 1.500 tipologie vegetali provenienti da diversi territori del Mediterraneo, specialmente insulari. Dal 1997 la Banca si occupa prioritariamente della raccolta, studio, moltiplicazione, conservazione e gestione del germoplasma delle specie vegetali autoctone, endemiche, rare, minacciate di estinzione o di particolare interesse conservazionistico. BG-SAR è socio fondatore delle reti RIBES e GENMEDA, partecipa al consorzio ENSCONET, ed è costantemente impegnata in progetti nazionali e internazionali legati alla conservazione della diversità vegetale del Mediterraneo. Inoltre, offre la possibilità a studenti, ricercatori e tecnici di svolgere i propri percorsi di tesi e formazione su tematiche legate alla conservazione e valorizzazione della diversità vegetale.
|